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Francesco Peloso, «La banca del Papa»

by redazione

Francesco Peloso,

«La banca del Papa. Le finanze vaticane fra scandali e riforma»,

Marsilio, Roma 2015, 220 pagine, 16 euro.

 

di Daniela Mazzarella

Un libro inchiesta che offre una grande quantità di notizie e di spunti di riflessione.

Peloso è un giornalista che si occupa da anni del rapporto fra religioni, politica e società, in Italia e nel mondo, con particolare attenzione al Vaticano. Scrive e collabora con molte testate e siti di informazione (Linkiesta, Vaticaninsider, Internazionale, Jesus, Articolo 21, MicroMega, Limes) e in passato ha collaborato – tra altro – con i quotidiani Il Secolo XIX, Il Riformista, l’Unità. Forse anche per questo suo lungo e vario percorso editoriale, l’autore riesce a conquistare anche i non addetti ai lavori ai quali permette, con una scrittura agile ma dettagliata, di addentrarsi nel complesso rapporto tra uomini di Chiesa e soldi.

L’analisi del libro inizia nel 2009, quando il 20 settembre, su richiesta della procura di Roma, il gip sequestra all’Istituto per le opere di religione (Ior) 23 milioni di euro, nell’ambito dell’inchiesta su presunte omissioni legate alle norme antiriciclaggio da parte della banca vaticana. Questo è l’avvenimento che segna la fine definitiva della tregua storica che ha permesso per anni al Vaticano di rimanere fuori da regole mondiali di finanza e trasparenza; rottura che era però già iniziata con la fine della «guerra fredda», la caduta del muro di Berlino e poi con il 2001 che, segnando l’arrivo della minaccia del terrorismo globale, fa definitivamente diventare lo Ior una zona grigia. Tutte le ambasciate hanno conti aperti nella banca vaticana e questo fa perdere allo Stato pontificio la franchigia internazionale di cui aveva sempre goduto. Il libro analizza il passaggio critico di Ratzinger, che si è violentemente scontrato con i poteri forti e che ha cercato di cancellare l’ambigua e pericolosa idea del «fine che giustifica i mezzi» alla base della spregiudicatezza tipica dello Ior. Ma, oltre alle dimissioni di Benedetto XVI, nel libro troviamo notizie dettagliate su Vatileaks, sulle proposte di riforma della Curia e su piccole-grandi beghe interne al Vaticano. Ma soprattutto Peloso usa lo Ior come grimaldello per capire la visione del mondo di Bergoglio e analizzare il suo pontificato che come priorità indiscussa ha quella di ridare credibilità ad una Chiesa, presa in mano da lui in uno dei suoi peggiori momenti.

La banca del Papa è un libro «profondo» su un tema molto delicato; nelle sue pagine troviamo radicalità di analisi, senza cadere nel radicalismo.

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