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Appello per l’emergenza democratica

by redazione

È superfluo descrivere la condizione tragica del sistema politico e della vita pubblica italiana. E’ davanti agli occhi di tutti.

Auspichiamo che prima delle elezioni i partiti si impegnino sia al ripristino di una campagna elettorale democratica senza sottrarsi a confronti autentici sia all’assunzione della piena responsabilità politica della composizione delle liste.
Chiediamo un impegno programmatico di emergenza democratica, consapevole del livello del degrado raggiunto, da realizzare con precedenza assoluta nei primi cento giorni di governo, in mancanza del quale nessuna forza politica può pretendere di ricevere il voto dei cittadini che continuano a riconoscersi nei principi della democrazia costituzionale. Prima di confrontarsi sulle scelte politiche e di schieramento, occorre infatti che un esecutivo di ricostruzione istituzionale e civile adotti alcune misure che ristabiliscano le condizioni minime del confronto democratico:

1) Uno statuto pubblico dei partiti che regoli le procedure di decisione interne, garantisca i diritti di ogni iscritto e delle minoranze, preveda un controllo pubblico dei bilanci e stabilisca come principio generale la trasparenza.

2) Una legge sul finanziamento pubblico alle forze politiche che sostituisca gli attuali contributi con un sistema che lega il finanziamento alla volontà dei singoli contribuenti manifestata in sede di dichiarazione dei redditi. Il finanziamento privato deve essere personale e trasparente.

3) Abrogazione di ogni normativa ad personam, dalla legge Cirami sul trasferimento dei processi alla legge ex Cirielli sulla riduzione dei termini della prescrizione, alla legge Gasparri sull’estensione del numero di concessioni di canali televisivi per ogni singolo soggetto, alla legge sulla Depenalizzazione del falso in bilancio, alla legge “Tremonti bis” sulla abolizione dell’imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni.

4) Una severa legge contro la corruzione che sanzioni il falso in bilancio, aggravi le pene soprattutto per i reati contro la Pubblica amministrazione con conseguente allungamento dei termini di prescrizione e stabilisca la prerogativa di una “corsia preferenziale”, ovvero della priorità assoluta ai procedimenti penali che coinvolgono personalità pubbliche indagate, perché l’accertamento della verità processuale è riconosciuto un interesse dell’intera collettività.

5) L’introduzione, anche nella disciplina italiana, dell’obbligo per la pubblica amministrazione di rendere pubblici e trasparenti i propri atti, mediante l’approvazione di una normativa che – andando oltre la mera affermazione di principio – garantisca a chiunque il diritto di chiedere conto delle scelte e dei risultati del lavoro amministrativo.

6) Una severa legge anti evasione fiscale.

7) Una legge antitrust in materia di controllo dei media e di raccolta pubblicitaria, che riduca drasticamente i tetti attualmente previsti.

8) Una legge sul conflitto d’interessi che impedisca l’elusione delle norme vigenti della legge Sturzo sulla ineleggibilità di chi ricopre cariche sociali o comunque controlla società che siano a vario titolo sovvenzionate dalla Stato o si avvalgano di concessioni pubbliche statali, e che stabilisca la ineleggibilità di tutti i condannati per reati contro la P.A.

Fondazione Critica liberale

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