Il razzismo ha trovato ancoramenti nella Bibbia, facendo di quest’ultima uno dei dispositivi simbolici della supremazia bianca. Ma nella Bibbia ha trovato ispirazione e fondamento anche la resistenza degli oppressi e dei discriminati.
Per queste istanze conflittuali la Bibbia non è soluzione, strumento certo per assegnare torto o ragione. Al contrario: la Bibbia è parte in causa, oggetto di conflitto, luogo in cui si esprimono gli antagonismi degli uomini. Da questa lunga storia non pacificata la Bibbia emerge arricchita di sensi e di significati.
Giovedì, 11 giugno 2015, ore 15:00
Sala della Biblioteca della Link Campus University (via Nomentanta 335)
• Vincenzo Scotti (Link Campus University), Saluti e introduzione;
• Alberto Melloni (Fondazione per le Scienze Religiose – Bologna), Introduzione ai lavori;
• Alberto Camplani (Sapienza Università di Roma), La Bibbia in Africa: contesti di inculturazione fra Egitto ed Etiopia (III a. C. /VII d.C.);
• Anna Maria Cossiga (Link Campus University), Lo straniero nella Bibbia;
• Sergio Botta (Sapienza Università di Roma), Il corpo cannibalico: sulla costruzione di un’idea di razza come dispositivo coloniale cristiano nella prima Età Moderna;
• Francesco Faeta (Università degli Studi di Messina), A piedi nudi, come Cristo. Iconografie per un “diverso” colonialismo;
• Sonia Gentili (Sapienza Università di Roma), Gog e Magog (Ap. 20, 7), mito del conflitto razziale nel Novecento europeo;
• Paolo Naso (Sapienza Università di Roma), Il “sionismo cristiano” fra fondamentalismo e geopolitica;
• Pino Schirripa (Sapienza Università di Roma), Pentecostalismo in Africa e nuove forme di discriminazione;
• Silvia Cristofori (Link Campus University), Storia di una maledizione. La maledizione camitica (Genesi 9, 20-27) nello scramble for Africa.
Per informazioni: s.cristofori@unilink.it