Il 20 giugno alle ore 18.30, presso la Casa delle donne Lucha y Siesta (via Lucio Sestio, 10) a Roma, avrà luogo l’evento “Lucha sotto le stelle. L’eco-sostenibilità nella moda: riuso e creazioni”.
La sfilata, promossa dalla rivista Confronti in collaborazione con la Casa delle donne Lucha y Siesta, la Cooperativa Occhio del Riciclone e la Cooperativa sociale Altri orizzonti – MADEin CastelVolturno, nasce dall’esigenza di dare visibilità e sostegno a esperienze di natura sartoriale che:
– ambiscono a creare opportunità lavorative per donne socialmente svantaggiate, offrendo loro formazione ed esperienza professionale;
– reagiscono alla crisi del mercato del lavoro, proponendo percorsi alternativi;
– fanno del riutilizzo e del riciclo creativo una tappa sostanziale del proprio processo di produzione.
Nell’intenzione dei promotori la sfilata vuole essere la prima tappa di un percorso il cui fine ultimo è la creazione di una rete solidale finalizzata a una più ampia distribuzione dei prodotti. La vera sfida, quella che vogliamo accogliere e rilanciare, è quella di garantire stabilità a queste realtà per fare in modo che diventino una effettiva fonte di reddito.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto L’altra via. Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile (vedi scheda) e gode del sostegno dei fondi 8 per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi.
IL PROGETTO «L’altra via. Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile» è promosso dalla rivista Confronti con il sostegno dell’8 per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi. Il progetto intende richiamare l’attenzione su micro imprese sociali al femminile:
nate in un contesto postbellico, che si caratterizzano per il coinvolgimento di donne appartenenti a gruppi religiosi ed etnici diversi, un tempo in conflitto;
nate in risposta a situazioni sociali ed economiche “critiche”, interne alla nostra società, che intendono promuovere, attraverso il lavoro, la cultura della legalità e della solidarietà e l’integrazione culturale.
L’obiettivo del progetto è quello di fornire elementi di formazione e al contempo dare visibilità e sostegno a queste iniziative, valorizzandone il messaggio di pace, riconciliazione e dialogo.
Il progetto intende anche promuovere la formazione di reti di scambio tra queste piccole realtà, condizione necessaria per aumentare l’efficacia delle loro azioni.
OCCHIO DEL RICICLONE
Il Riuso dei materiali di scarto costituisce l’aspetto primario della ricerca del Laboratorio di progettazione di moda e design della cooperativa Occhio del Riciclone, in cui esperienze diverse si affiancano per concepire nuovi campi di applicazione e nuove soluzioni produttive sostenibili. La cooperativa nasce nel 2005 in qualità di impresa di moda e design fondata sul Riuso; si occupa, quindi, di progettazione e produzione di moda, design e merchandising eco-sostenibile attraverso il recupero di materiali di scarto aziendali pre e post consumo (sfridi di produzione o materiali di oggetti finiti) resi materia prima-seconda. L’intento è quello di “fare impresa sul Riuso” attraverso la sistematizzazione dell’approvvigionamento dei materiali di scarto e la vendita di articoli di up-cycling per un cambio di paradigma di produzione e per un riciclo sano a impatto ambientale zero. Nel 2007 nasce il marchio Beltbag di moda e design eco-sostenibile. Le cinture di sicurezza delle automobili vengono recuperate dagli autodemolitori, igienizzate e riutilizzate, attraverso tecniche di manifattura artigianale, per la realizzazione di borse ed accessori funzionali e resistenti. Attraverso il riciclo dei materiali di scarto si vuole dare un esempio di rispetto verso l’ambiente riducendo la quantità dei rifiuti e dimostrare come gli scarti possano riacquistare valore, anche economico, attraverso creatività e ingegno.
LYS RECYCLE MADE IN CINECITTA’
Lys recycle made in Cinecittà è un laboratorio di sartoria e riciclo creativo all’interno della Casa delle Donne Lucha y Siesta. Il laboratorio offre servizi di sartoria (riparazione e confezione di abiti su misura), vendita di vestiti e gioielli di propria produzione, tutto creato artigianalmente utilizzando materiale di recupero, oltre a proporre al pubblico corsi di cucito e riciclo creativo. L’idea consiste in un laboratorio di sartoria che raccoglie, seleziona, ripara, crea e adatta capi di abbigliamento e accessori. Il progetto vuole incoraggiare lo sviluppo di un’attività artigianale che possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente attraverso il riciclo. L’obiettivo principale è sviluppare l’imprenditorialità femminile come possibile soluzione di problemi occupazionali di donne socialmente svantaggiate, offrendo formazione ed esperienza professionale. Il progetto si prefigge essenzialmente di gettare le fondamenta per una creazione di occupazione sostenibile, al fine di favorire l’accesso delle donne al mondo del lavoro e migliorarne le condizioni di vita, promuovendo il processo di “inclusione” attraverso la pratica delle funzioni essenziali proprie del “diritto di cittadinanza”.
MADE IN CASTELVOLTURNO
Il progetto “MADEin CastelVolturno – Vestiamo la libertà” è un percorso di legalità intrapreso nel gennaio 2011 dalla cooperativa sociale “Altri Orizzonti”. La cooperativa nasce da un gruppo di giovani volontari dell’associazione “Jerry Essan Masslo” con l’obiettivo di dare una risposta concreta e valida ai bisogni di un territorio difficile come quello di Castel Volturno. Il via al progetto si è avuto quando, nel 2010, un bene confiscato a Pupetta Maresca, donna di camorra, dal Comune di Castel Volturno è stato assegnato in comodato d’uso all’associazione Jerry Essan Masslo. Ecco, allora, la decisione di dare vita ad una sartoria sociale, ribattezzando il bene confiscato “Casa di Alice”, il luogo dove i sogni diventano realtà. La sartoria nasce soprattutto con un obiettivo: realizzare l’integrazione sociale e culturale tra le realtà del territorio e la moltitudine delle persone venute da lontano in cerca di un futuro migliore. Un brand che possa creare lavoro e integrazione, ma soprattutto liberare Castel Volturno dai pregiudizi. Fulcro della produzione MADEin CastelVolturno è una linea di abbigliamento e accessori realizzati con un mix di tessuti africani ed occidentali, che si fondono in uno stile unico e originale. Accanto al concetto di solidarietà, le ideatrici del marchio hanno voluto esprimere la propria vicinanza ai temi dell’ecosostenibilità e del rispetto dell’ambiente, progettando anche una linea che, riutilizzando gli scampoli e i materiali residui delle lavorazioni dell’abbigliamento, comprende oggetti e accessori con stoffa patchwork.