di Marisa Iannucci (islamologa e presidente di Life Onlus)
Frequento da anni la moschea Attaqua in via Spadolini a Ravenna, e sabato mattina ho trovato questa bella sorpresa. Il candidato sindaco del Partito democratico Michele De Pascale sabato ha visitato la moschea durante il suo tour in bicicletta e ha consegnato un dono: questo quadretto con nove regole di civiltà “universali”, che a quanto pare noi cittadini musulmani ravennati di questa moschea (l’hanno consegnato solo a noi), dovremmo rispettare per “avvicinare i nostri mondi” .
Queste sono le nove regole universali scritte per noi dal PD. Musulmani ravennati leggetele bene e imparatele a memoria:
1.Ama il prossimo tuo come te stesso.
2.Onora il padre e la madre
3.Non uccidere
4.Non rubare
5.Non attestare il falso verso il tuo prossimo
5.Non desiderare la roba d’altri
7.Non utilizzare droghe ed alcolici. Denuncia chi spaccia e ne fa uso abituale
8.Rispetta la natura con le sue regole
9.Rispetta il lavoro, come tuo diritto, assolvi il riposo dovuto, non prostrarti alle altrui volontà di sfruttamento
Qualcuna vi sembra di conoscerla già? Le altre sono scritte apposta per voi. Leggetele in italiano perché in arabo non si capisce niente, o forse perché molti di voi non sono proprio arabi…
Un messaggio invece al PD e al suo candidato: come cittadina ravennate, musulmana, e frequentatrice della moschea di via Spadolini, mi aspetto delle scuse per questo gesto offensivo e discriminatorio. Andare ad offendere le persone nel loro luogo di culto, persone che vi hanno accolto con il sorriso e vi hanno offerto datteri, portandogli un oggetto come questo, ha messo in luce il vostro pregiudizio, l’etnocentrismo, l’incapacità di dialogare con i cittadini nella loro pluralità. Spero vivamente che si voglia cambiare approccio e che dalla gaffe si impari qualcosa. Prima di tutto che siamo cittadini e non bestie da civilizzare. anzi se proprio la vogliamo dire tutta, questa moschea si è distinta negli anni scorsi per avere dato un grande esempio di impegno civile nel denunciare la mancanza di trasparenza nella comunità e qui ha visto la fondazione e ha la sua sede il Comitato una moschea per la città, che ha lottato a lungo perché fossero rispettate non le vostre fantasiose regolette universali, ma principi costituzionali quali la libertà di espressione, il rispetto di processi democratici nella gestione delle associazioni, la parità di genere. Una storia ravennate, che forse il candidato sindaco non conosce, ma di cui doveva informarsi prima di venire proprio qui, a dirci di denunciare chi spaccia, non uccidere e di non usare droghe.
Questo quadretto, se vi piace tanto, attaccatevelo nel vostro salotto.