Malta: chi aveva interesse a eliminare la giornalista Daphne Caruana Galizia? - Confronti
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Malta: chi aveva interesse a eliminare la giornalista Daphne Caruana Galizia?

by redazione

di Patrizia Larese

Malta, centro del Mediterraneo, come il Messico e la Russia, dove i giornalisti “scomodi” vengono eliminati e fatti tacere per sempre.

Il 16 ottobre scorso le tranquille campagne intorno a Bidnija, un borgo di Mosta nell’isola di Malta (20 chilometri a nord ovest dalla capitale La Valletta), sono state scosse da una forte deflagrazione: la Peugeot 108, guidata dalla giornalista Daphne Caruana Galizia, è saltata in aria e i detriti del veicolo si sono dispersi nei campi circostanti.

Trenta minuti prima dell’esplosione aveva inoltrato il suo ultimo coraggioso post: «There are crooks everywhere you look now. The situation is desperate» (“Ci sono criminali ovunque si guardi adesso. La situazione è disperata”).

Suo figlio Matthew ha scritto su Facebook di aver raggiunto l’auto dopo aver sentito l’esplosione, ma di non aver potuto fare più niente: «Non dimenticherò mai quella corsa nei campi divenuti un inferno, cercavo un modo per aprire la portiera dell’auto, il clacson che suonava… Urlavo ai due poliziotti di usare l’unico estintore che tenevano in mano. Ho guardato a terra, ovunque brandelli del corpo di mia madre. Ho capito che avevano ragione, non c’era più niente da fare. «Chi c’è in macchina?», hanno chiesto. «Mia madre», ho risposto. «È morta. È morta per la vostra incompetenza».

Matthew Galizia accusa: «Mia madre è stata assassinata perché era per lo Stato di diritto e lottava contro chi vuole violarlo. Ecco dove siamo: in un Paese mafioso dove puoi cambiare genere sulla carta di identità ma vieni ridotto in pezzi se eserciti le tue libertà». Parole apparse sul Times of Malta.

«L’indagine è condotta dalle autorità di Malta in collaborazione con l’FBI e gli altri servizi di sicurezza europei affinché si raggiunga la verità e sia fatta giustizia», ha dichiarato il primo ministro di Malta Joseph Muscat.

Il premier ha reagito al terribile omicidio della giornalista ed ha annunciato che «non avrà un attimo di riposo fino a quando non saranno assicurati alla giustizia i mandanti e i responsabili di questo crimine».

Un testimone oculare del delitto ha dichiarato di aver sentito due esplosioni: una più piccola ed una più grande, quella che ha ridotto in mille pezzi l’auto della giornalista. Il primo forte scoppio potrebbe essere stato il detonatore che ha fatto scattare l’esplosivo piazzato nella vettura, sostengono gli esperti interpellati dalla stampa maltese. Il testimone, citato da The Malta Independent online, ha detto che era in auto e che è stato sfiorato dai frammenti scagliati dalla detonazione più forte.

Le modalità di esecuzione, e forse parte delle ragioni del suo assassinio, vanno ricercate fuori dall’Isola. «È stata un’esecuzione mafiosa», dice un investigatore che conosce bene la mafia ed il suo modus operandi. «Una macchina presa a noleggio, un comando a distanza, due esplosioni: la prima dovuta alla detonazione, la seconda al serbatoio del carburante. Dobbiamo ancora terminare le analisi ma sembra materiale raffinato, non certo esplosivo che si può trovare a Malta. La dico chiaramente: sembra materiale italiano», spiega una fonte qualificata. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Nel frattempo si battono due piste: il noleggiatore dell’auto e i sette casi di autobomba degli ultimi tre anni a Malta, sempre legati a fatti di droga.

Secondo il Times of Malta, 15 giorni fa la cronista avrebbe depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte.

Daphne Caruana Galizia si era fatta molti nemici nei 30 anni di attività giornalistica, in particolar modo da quando aveva iniziato ad investigare sulla corruzione del mondo politico, d’affari e criminale d’alto livello dell’isola. Aveva 53 anni, lascia tre figli. La sua carriera era iniziata nel 1987 al ‘The Sunday Times of Malta’, ma era diventata famosa come blogger anti-corrotti con il suo influente “Running Commentary”, dove denunciava senza paura politici potenti, professionisti e dirigenti corrotti.

Lo scorso 20 aprile erano apparsi sul blog i suoi articoli che hanno messo in enorme imbarazzo il governo maltese, in particolare il premier Muscat. Galizia ha svelato che la Egrant Inc, una società registrata a Panama e di cui fino ad allora non era mai stato individuato il beneficiario finale, appartiene a Michelle Muscat, la moglie del primo ministro. Compaiono anche i nomi di Konrad Mizzi, allora ministro dell’Energia e della Salute e Keith Schembri, capo dello staff del primo ministro maltese.

La giornalista ha pubblicato alcuni documenti che dimostrano come la società panamense nel 2016 abbia ricevuto diversi bonifici, il maggiore dei quali da oltre 1 milione di dollari, da parte della Al Sahra FZCO, una off-shore registrata a Dubai e appartenente a Leyla Aliyeva, figlia del dittatore dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. Galizia ha rivelato – con tanto di documenti pubblicati online – che la moglie del premier maltese ha ricevuto milioni di euro dal regime azero che, negli ultimi anni, ha firmato parecchi accordi in campo energetico con il governo de La Valletta.

Le accuse di corruzione sono state rafforzate da un evento avvenuto proprio la notte del 20 aprile scorso. Poco dopo la pubblicazione della notizia sulla off-shore panamense della moglie del premier, i giornalisti delle maggiori testate locali sono andati sotto la sede maltese della Pilatus Bank, la banca presso cui la Egrant aveva aperto il conto corrente. Hanno filmato una scena che ha fatto il giro delle tv dell’isola: il proprietario e presidente della banca, l’iraniano Seyed Ali Sadr Hasheminejad, usciva dalla porta secondaria dell’istituto di credito con grosse valigie in mano. Erano i documenti delle società finite nell’occhio del ciclone, come sostenuto da alcuni reporter. Hasheminejad ha negato categoricamente l’ipotesi, spiegando che a quell’ora si trovava in ufficio per preparare un consiglio d’amministrazione. Le borse non erano altro che i bagagli necessari per un viaggio di lavoro. Versione che non ha per nulla placato le polemiche nei confronti di Muscat e della sua squadra.

Il leader dell’opposizione nazionalista Adrian Delia ha dichiarato: «Siamo di fronte al crollo della democrazia e della libertà di espressione». Parole che gli farebbero onore se anche questo personaggio non fosse comparso di recente nel blog di Daphne Galizia. Proprio Adrian Delia, 46 anni, è stato uno dei suoi ultimi obiettivi. Il 26 agosto scorso la giornalista aveva descritto i collegamenti con un cittadino maltese, Emanuel (Lolly) Bajda che nel quartiere di Soho, a Londra, sarebbe proprietario di un immobile affittato a prostitute.

Il Running Commetary aveva iniziato ad indagare sul traffico internazionale di droga che, a suo parere, coinvolge l’isola grazie anche ad Antoine Azzopardi, membro di un importante studio di avvocati maltesi, uno stimato professionista al soldo della mafia.

Caruana Galizia, come il figlio Matthew, era membro del Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (CIGI) (International Consortium of Investigative Journalists – ICIJ). La sua posizione le consentiva di entrare in possesso di importanti informazioni e di avere ottimi agganci internazionali. L’inchiesta internazionale sulla corruzione e il nepotismo politico aveva portato alla pubblicazione dei Panama Papers 2016, lavoro che è stato premiato con il Pulitzer.

A Malta è in atto una forte espansione delle imprese del gioco online e delle compagnie di servizi finanziari. Molti procuratori italiani denunciano da anni l’uso dei servizi finanziari per il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata e la sempre più profonda infiltrazione nel business del gioco on line.

Il governo maltese ha offerto una ricompensa di 1 milione di euro a chiunque fornisca elementi utili alle indagini sull’assassinio della giornalista, lo ha annunciato in un comunicato lo stesso premier Joseph Muscat: «Una misura eccezionale per rispondere ad un caso di straordinaria importanza».

Malta è membro dell’Ue e Muscat ne è stato il presidente di turno dal gennaio al giungo di quest’anno. È bene dunque che la verità sull’accaduto venga a galla, al più presto. Per il 2018 è previsto che La Valletta diventi Capitale della cultura europea insieme a Leewarden.

Il Senatore M5S Mario Michele Giarrusso, membro della Commissione anti-mafia del Parlamento italiano, in visita a Malta il 23 e 24 ottobre, dichiara che il viaggio era stato programmato da tempo per acquisire elementi su pratiche di riciclaggio nell’isola. Secondo Giarrusso l’auto bomba sarebbe esplosa il 16 ottobre per «chiudere definitivamente la bocca di Daphne Caruana Galizia» prima dell’arrivo della Commissione.

«Il terribile crimine che ha provocato la morte di Daphne Caruana Galizia dovrebbe rappresentare un’occasione per unirsi e combattere contro la criminalità». Queste le parole della presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, pronunciate al suo arrivo a Malta, a una settimana dall’attentato. La presidente ha affermato che Malta è da molto tempo sotto osservazione da parte della commissione, perché diventata un luogo in cui la mafia italiana agisce nel traffico di droga, nel gioco d’azzardo, nell’immigrazione e, nel traffico di petrolio: tutti business che vedono coinvolti molti “esponenti” anche italiani. La presidente ha riferito che la commissione lavorerà con le istituzioni maltesi per trovare un punto di intesa su come far fronte ad una situazione delicata e complessa.

Ai giornalisti la presidente Bindi ha ricordato: «L’Italia ha una lunga storia di attacchi contro magistrati, politici e giornalisti. Queste vicende lasciano ferite profonde, ma sono anche un’occasione per unirsi e dire “no” alla violenza, combattendo in difesa della libertà».

Secondo uno studio portato avanti da anni dall’associazione “Ossigeno” [1] sono 3371 i giornalisti che, in Italia, hanno ricevuto intimidazioni dal 2006, di cui 286 giornalisti minacciati nell’anno in corso.

Secondo le stime di Ossigeno esposte nel Rapporto 2011, dietro ogni intimidazione documentata dall’Osservatorio almeno altre dieci restano ignote perché le vittime non hanno la forza di renderle pubbliche.

 

Fonti:

  1. https://daphnecaruanagalizia.com/
  2. http://www.corrieredimalta.com/labbraccio-rosi-bindi-malta-uniti-la-violenza/
  3. http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/omicidio-daphne-caruana-galizia-premier-muscat-inchiesta-mandanti-assassini-fbi-9d2769a2-0457-4f49-91eb-e7067b777f78.html
  4. http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/16/news/malta_giornalista_uccisa_da_un_autobomba-178462897/
  5. http://www.ilpost.it/2017/10/17/omicidio-daphne-caruana-galizia-giornalista-malta/
  6. https://www.internazionale.it/opinione//2017/10/19/c-e-del-marcio-a-malta
  7. http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/10/18/news/l-omicidio-di-daphne-il-doveredi-tutti-noi-1.312402
  8. http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/05/18/news/maltafiles-cosi-la-mafia-ha-nascosto-il-suo-tesoro-nell-isola-1.302157
  9. http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/05/23/news/malta-nostra-1.302445
  10. http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/10/16/news/lo-scoop-di-daphne-caruana-galizia-che-ha-dimostrato-i-legami-tra-il-premier-maltese-e-il-regime-azero-1.312291
  11. http://www.bbc.com/news/world-europe-41689147
  12. http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/18/news/giornalista_uccisa_a_malta_la_pista_dei_narcos_italiani-178587515/?ref=search
  13. http://www.repubblica.it/cronaca/2017/10/17/news/malta_daphne_galizia_giornalista_uccisa_autobomba_il_post_shock_del_poliziotto_su_facebook-178513018/?ref=nrct-7
  14. https://www.theguardian.com/world/2017/oct/19/daphne-caruana-galizia-establishment-was-out-to-get-her-says-family
  15. http://www.huffingtonpost.it/maurizio-caserta/lattentato-a-daphne-nella-capitale-europea-della-cultura_a_23249791/
  16. https://www.tpi.it/2017/10/17/morte-daphne-caruana-galizia-cosa-e-successo/#r
  17. http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/22/news/malta_indagini_su_articoli_caruana_galizia_da_governo_ricompensa_di_un_milione-178971222/
  18. https://www.agoravox.it/Malta-tutto-quello-che-sappiamo-di.html
  19. https://www.timesofmalta.com/articles/view/20171017/local/caruana-galizia-son-hits-out-strongly-after-his-mothers-murder.660622
  20. http://www.ansa.it/canale_legalita_scuola/notizie/speciali_eventi/2017/10/24/malta-antimafia-su-luogo-esplosione_49e36e72-14f9-4d82-830c-c1355a101396.html
  21. http://m.dagospia.com/ci-sono-criminali-ovunque-l-ultimo-post-della-reporter-uccisa-a-malta-le-sue-inchieste-scomode-158712
  22. https://www.articolo21.org/2017/10/uccisa-daphne-la-piu-famosa-giornalista-investigativa-maltese-si-occupava-di-corruzione/
  23. https://www.remocontro.it/2017/10/17/malta-files-nellisola-del-tesoro-segreti-svelati-daphne/

[1] https://www.ossigeno.info

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