Home Religioni Scientisti cristiani: la Chiesa può essere “un luogo di luce”

Scientisti cristiani: la Chiesa può essere “un luogo di luce”

di redazione

di Kevin Ness (Chiesa del Cristo, Scientista)

Per molte persone oggi la frase “mandare pensieri e preghiere” è diventata un cliché privo di significato. Il 4 giugno, la riunione annuale degli Scientisti Cristiani ha messo in evidenza come non debba necessariamente essere così.

I membri della Chiesa si sono riuniti a Boston nella “chiesa madre” della denominazione, sia fisicamente che in streaming in diretta da tutto il mondo, per ascoltare e condividere esperienze che hanno mostrato come una potente preghiera radicata nell’amore possa essere presente nella vita delle persone e quale progresso e guarigione possa portare ad un mondo afflitto da tanti problemi. Il tema della riunione è stato tratto dal Nuovo Testamento: “Se viviamo nello spirito, camminiamo altresì nello spirito”. «Bisogna non limitarsi a pronunciare le parole, bensì percorrere anche il cammino – ha detto Scott Preller, membro del Consiglio dei Direttori – assumendoci la responsabilità delle nostre azioni l’uno verso l’altro, in modo da lasciare veramente che lo Spirito, l’amore reale dell’uno per l’altro, ci animi».

I cinque membri del Consiglio della denominazione hanno recentemente tenuto diciassette riunioni regionali con i membri della chiesa negli Stati Uniti ed in Europa. Ulteriori riunioni sono programmate in nord America ed in altri continenti. Il Consiglio ha dichiarato che il suo scopo era quello di incontrare il maggior numero possibile di membri per ascoltare e parlare. Inoltre, il Consiglio ha relazionato parlando con franchezza delle questioni difficili che la Chiesa – parimenti alle altre denominazioni cristiane e la società più in generale – si trovano ad affrontare. Allo stesso modo, ha fatto notare di aver trovato una «nuova vitalità, un approfondimento dell’impegno con valori fondamentali», e quella che definisce una nuova energia e un nuovo desiderio dei membri di lavorare insieme come chiesa «per essere una forza per il bene nel mondo».

Queste le parole di Robin Hoagland, presidente del Consiglio di quest’anno: «Abbiamo ripetutamente constatato che ciò che conta di più è l’effettivo vivere spirituale e l’amore sincero. Abbiamo sentito dai membri tantissime esperienze di guarigioni di malattie debilitanti o incurabili, conseguenza naturale quando percepiamo la vicinanza della realtà dello Spirito, l’amore di Dio».

Durante la riunione annuale, in una relazione è stato citato un resoconto sulla pratica degli scientisti cristiani, presentato in Asia ad una conferenza accademica internazionale sul tema “religione e guarigione”. «Cosa potranno mai farsene gli studenti di una realtà oggettiva di esperienze come questa?». Questa una delle domande emerse durante il resoconto della relazione, in accordo con il naturale scetticismo che molti provano nei confronti della guarigione spirituale, in un’epoca in cui il progresso tecnologico sempre più rapido. Nel resoconto si riconosce che non ci si può avvicinare alla pratica della guarigione cristiana «in modo dogmatico o cieco. […] Non si tratta di una decisione che gli scientisti cristiani possono imporre agli altri». Ma si afferma altresì che «le esperienze di guarigione degli Scientisti Cristiani […] potrebbero avere qualcosa da insegnare a tutti noi» sulle più profonde «fonti di guarigione nella vita della gente» e «sulla nostra comune umanità ed essenza spirituale».

La Chiesa del Cristo, Scientista – fondata da Mary Baker Eddy nel 1879 – conta numerose chiese in circa settanta paesi. Durante la riunione i funzionari della Chiesa hanno annunciato che una nuova traduzione del libro di Mary Baker Eddy, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture è stata completata in igbo, una lingua che viene parlata prevalentemente in Nigeria. L’autrice considerava le Scritture come “la mappa della vita”, e la Bibbia, insieme al libro della stessa Mary Baker Eddy, è considerata il “pastore” della Chiesa.

I membri della denominazione hanno molte provenienze e percorsi di vita diversi. Ad esempio, il nuovo presidente della Chiesa, Keith Wommack, practitioner e insegnante della Scienza Cristiana del corpus Christi in Texas, ha girato con una rock band per dieci anni finché si è ritrovato a «dedicare ore alla preghiera e allo studio spirituale», e a ricevere richieste di aiuto tramite la preghiera. «L’amore altruista è il cuore della preghiera – afferma il direttore Rich Evans – esso riaccende in noi l’insegnamento del maestro cristiano, Cristo Gesù, di amare Dio e l’intera umanità». Come riportato in un workshop collegato alla riunione descritta – in riferimento alla guarigione di un tossicodipendente senza tetto – la chiesa diventa un “luogo di luce” quando la congregazione vive l’amore che Dio esprime.

[traduzione a cura di Cristina E. Cordsen, media relations – rappresentante nazionale per la Scienza cristiana in Italia]

 

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