Sempre più profondo il contrasto tra Mosca e Costantinopoli. L’incontro “fraterno” di Amman disertato dai più. - Confronti
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Sempre più profondo il contrasto tra Mosca e Costantinopoli. L’incontro “fraterno” di Amman disertato dai più.

by redazione

Il patriarca greco di Gerusalemme, Theophilos III, il 25-27 febbraio ha invitato ad Amman – la Giordania fa parte della sua giurisdizione – le quattordici Chiese ortodosse autocefale, per tentare di trovare una soluzione alla contrapposizione tra il patriarcato di Mosca, guidato da Kirill, e quello di Costantinopoli, guidato da Bartolomeo, in rotta a causa della “autocefalia” della Chiesa ucraina, benedetta dal secondo ma considerata “scismatica” dalla Chiesa russa [vedi Confronti 2/20].

Ma l’incontro – parola neutra scelta per non implicare questioni canoniche legate a Concilio, o a sinassi (riunione dei capi delle Chiese) – ha mostrato plasticamente la divisione in atto: erano infatti assenti i rappresentanti di otto Chiese (Albania, Alessandria, Antiochia, Bulgaria, Cipro, Costantinopoli, Georgia e Grecia); presenti Kirill, Theophilos, il patriarca serbo Irenei, più i rappresentanti delle Chiese rumena, polacca e ceko-slovacca).

Ad Amman, Kirill ha ribadito la tesi russa: fu “illegale” la creazione, nel dicembre 2018, della Chiesa ortodossa d’Ucraina, alla quale poi nel gennaio ’19 Bartolomeo ha concesso la autocefalia; la sola Chiesa ucraina canonica è quella legata a Mosca (che, con i suoi novanta vescovi e le sue 12mila parrocchie, è di gran lunga la più forte, per numero di fedeli, nel paese). Nell’incontro si è anche auspicato che, possibilmente entro l’anno,   se ne tenga un altro analogo, sperabilmente con la presenza di Bartolomeo, riconosciuto “primus inter pares” ma, ovviamente, non papa degli ortodossi. Date tali premesse, non si vede però all’orizzonte né un Amman-due più partecipato, né un inizio di accordo tra Kirill e Bartolomeo sul puzzle ucraino. 

Johannes X, patriarca di Antiochia residente a Damasco, sulla vicenda ucraina la pensa come i russi; ma essendo tuttora in dissidio con Theophilos a causa della giurisdizione sugli ortodossi del Qatar, rivendicata dal patriarca greco, ha disertato Amman. Nell’incontro giordano è stata anche espressa solidarietà alla Chiesa ortodossa del Montenegro, maggioritaria nel paese, e legata al patriarcato serbo, che rischia – questo il lamento – di essere espropriata di sue antiche proprietà a causa di una legge (“liberticida!”) approvata in dicembre dal parlamento di Podgorica che, di fatto, mira a creare una Chiesa montenegrina autocefala staccata dalla serba.

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