di Redazione Confronti
Da una preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio sul futuro delle nostre società – emersa in questi giorni durante la crisi causata dal coronavirus – nasce questo appello, tradotto in diverse lingue e diffuso a livello internazionale. È rivolto a tutti, cittadini e istituzioni, per un deciso cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative, sociali e sanitarie, nei confronti delle popolazioni anziane.
L’emergenza Covid-19 ha portato alla luce non solo una crisi profonda del sistema sanitario ma anche una drammatica riflessione sulla gestione dei pazienti nella pandemia, orientata verso una “sanità selettiva”, che considera residuale la vita degli anziani, giustificando una forma di “scelta” in favore dei più giovani e dei più sani.
L’appello Senza anziani non c’è futuro, tradotto in diverse lingue e diffuso a livello internazionale, nasce dalla concreta preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio rispetto al futuro di una società in cui non può essere avallato uno “stato di necessità” umanamente e giuridicamente inaccettabile, non solo in una visione religiosa della vita, ma anche nella logica dei diritti dell’uomo e nella deontologia medica.
Rimarcando la necessità di rivedere i sistemi della sanità pubblica e le buone pratiche necessarie per raggiungere e curare con efficacia tutti, in particolar modo gli anziani e i più vulnerabili, l’appello mira a scardinare la tesi secondo la quale una più breve speranza di vita comporti una diminuzione “legale” del suo valore e a denunciare un’intollerabile espropriazione dei diritti dell’individuo, qualora ciò avvenga mediante un’imposizione (dello Stato o delle autorità sanitarie) esterna alla volontà della persona.
Con la ferma intenzione di ribadire con forza i principi della parità di trattamento e del diritto universale alle cure, conquistati nel corso dei secoli, la Comunità di Sant’Egidio invita tutti, cittadini e istituzioni, a sottoscrivere questo appello, per salvaguardare il più gran numero di vite e umanizzare l’accesso alle cure per tutti, affinché il valore della vita rimanga uguale per tutti.
Mario Giro, già Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, esponente di vertice di DemoS e membro della Comunità di Sant’Egidio, racconta l’appello in un video.