di Michele Lipori. Redazione Confronti.
Nell’ottobre 2018, il candidato del Partido Social Liberal (PSL), Jair Messias Bolsonaro, ha vinto le presidenziali del Brasile con il motto “Il Brasile sopra ogni cosa; Dio sopra tutti ”.
Alle elezioni del 7 ottobre Bolsonaro ottiene al primo turno il 46% dei voti e va al ballottaggio con Fernando Haddad, esponente del Partito dei Lavoratori. Al secondo turno delle elezioni del 28 ottobre ottiene il 55,13% dei voti validi e viene eletto 38º presidente della Repubblica Federale del Brasile.
Durante la campagna elettorale, Bolsonaro ha ricevuto l’aperto sostegno del Fronte parlamentare evangelico interpartitico al Congresso nazionale e di molti altri leader delle principali chiese evangeliche. Dunque, gran parte dell’elettorato evangelico (circa il 41%) ha espresso la sua preferenza per Bolsonaro.
Brasile e Coronavirus
Il 28 maggio il Brasile ha battuto il suo record giornaliero di nuovi contagi da Coronavirus con 26.754 nuovi casi, portando il totale a 438mila contagiati e rendendo il Paese il secondo per numero di contagi dopo gli Usa. Il totale dei decessi legati al Coronavirus è 26.754. Lo Stato più colpito è quello di San Paolo sia per numero di contagi (95.865) che di decessi (6.980), seguito da Río de Janeiro e Ceará.
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La situazione, molto preoccupante secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ha avuto conseguenze anche nel Governo. Il ministro della Salute del Brasile, Nelson Teich, si è dimesso dopo nemmeno un mese per divergenze con il presidente sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Fino al 17 aprile, ad occupare la carica di ministro della Salute c’era Luiz Henrique Mandetta, poi rimosso dal premier per le diverse vedute sulle azioni da intraprendere contro il propagarsi del virus.
Come se non bastasse, il ministro dell’Ambiente Ricardo Salles, con il pretesto dell’epandemia di Covid-19, ha invitato il Governo a ridurre ulteriormente la tutela dell’ambiente per favorire lo sfruttamento della Foresta amazzonica, con gravissime conseguenze (anche sanitarie) per le popolazioni indigene.
Il celebre fotografo brasiliano Sebastião Salgado, che da anni lavora sulla documentazione della vita delle popolazioni dell’Amazzonia, insieme alla moglie Lélia Wanick, ha lanciato un appello al Governo, al Congresso e alla Corte suprema del Brasile per spingerli ad agire rapidamente per evitare il contagio delle popolazioni native. Sebastião Salgado esporrà il suo progetto fotografico dedicato alle tribù dell’Amazzonia in anteprima mondiale al Maxxi di Roma nel 2021.
La costruzione di un’immagine
Pur essendo di religione cattolica, Jair Bolsonaro nel maggio 2016 è stato battezzato nel fiume Giordano dal pastore Everaldo Pereira, un personaggio di spicco dell’Assembleia de Deus (Assemblea di Dio) e presidente del Partido Social Cristão (Partito Sociale Cristiano). Le immagini e i video della cerimonia sono stati largamente diffusi a mezzo tv e internet.
Anche Michelle Bolsonaro, moglie del premier, è evangelica e il loro matrimonio è stato celebrato dall’influente pastore Silas Malafaia dell’Assembleia de Deus Vitória em Cristo (Assemblea di Dio – Vittoria in Cristo). Il pastore ha accolto più volte il Presidente durante le sue omelie ed è uno dei più grandi supporter della politica presidenziale anche durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Edir Macedo, ex-cattolico fondatore e (auto-proclamato) vescovo della Igreja Universal do Reino de Deus (La Chiesa universale del Regno di Dio – Iurd), possiede il secondo più importante network in Brasile. Durante la campagna elettorale ha offerto a Bolsonaro l’opportunità di rilasciare un’intervista esclusiva sul suo canale televisivo Record TV, mentre gli altri candidati alla presidenza hanno discusso insieme su un altro canale. Va ricordato che la legge proibisce il trattamento privilegiato dei candidati durante la campagna elettorale e le emittenti che hanno poi rimandato l’intervista sono state denunciate presso la Corte elettorale.
Inoltre, quando il risultato del secondo turno delle presidenziali è stato reso noto, prima che Bolsonaro tenesse il suo primo discorso da premier, è stato preso per mano e introdotto alla preghiera da Magno Malta, pastore evangelico e politico brasiliano, affiliato al Partito liberale (PL) nonché senatore di Espírito Santo (uno degli stati confederati nel sud-est del Brasile) dal 2003 al 2019.
Pur affermando che quello brasiliano è uno stato laico, Bolsonaro aveva già dichiarato nella sua campagna elettorale che la politica dovrebbe dare più spazio a Dio e alla religione (cristiana), dato che la maggioranza della popolazione in Brasile è cristiana.
L’identikit dell’elettore di Bolsonaro
ASecondo l’istituto Datafolha rilasciati nel documento Avaliação do Presidente Jair Bolsonaro, l’attuale premier ha riscosso un maggior grado di approvazione tra gli uomini (38%) rispetto alle donne (29%), tra gli over60 (37%) rispetto a chi è nella fascia 16-24 anni (27%), tra chi ha un reddito alto (52%) rispetto a chi ha un reddito basso (27%), tra gli imprenditori (58%) rispetto ai lavoratori del settore informale (25%) o ai disoccupati (22%). Ha inoltre ricevuto maggiori consensi nel Sud del Brasile (42%) piuttosto che nel Nord-Est (25%), e tra i “bianchi” (42%) rispetto ai “meticci” (31%) o “neri” (25%). Bolsonaro, inoltre, ha ricevuto maggiori consensi tra gli evangelici (41%) che tra i cattolici (30%) e i non religiosi (25%).
Gli “evangelici” in Brasile
Nel contesto brasiliano rientra sotto l’etichetta “evangelico” una gamma di Chiese con un background pentecostale e neo-pentecostale. Il pentecostalismo è per sua natura proselitistico: l’esperienza fondamentale del “battesimo nello Spirito”, che trasforma un cristiano in un evangelico pentecostale, non è un semplice momento della conversione: è una rigenerazione, una rinascita dalla quale si esce trasformati e motivati a tal punto da voler annunciare e condividere la propria esperienza [cfr. Paolo Naso, Confronti 01/2016].
La crescita degli evangelici in Brasile
In termini assoluti, il Brasile è il secondo Paese al mondo, dopo gli USA, per l’estensione della popolazione cristiana. È, inoltre, il Paese con più critiano-cattolici al mondo e, secondo le stime, quello che accoglie le congregazioni protestanti e evangeliche con il maggior numero di aderenti.
La crescita degli evangelici e dei pentecostali è attestata dai risultati dei censimenti (l’ultimo è del 2010) rilasciati dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE).
Ai dati dei censimenti va anche aggiunto che, secondo un sondaggio nazionale condotto dall’Istituto Datafohla nell’ottobre 2017 (sette anni dopo il censimento) quasi il 32% dei brasiliani si definiva “evangelico”.
[pubblicato su WE n.3 – Samba, Bibbia e Populismo – 31/05/2020]
Michele Lipori
Redazione Confronti