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Elezioni USA 2020. Una società che cambia

di Michele Lipori

di Michele Lipori. Redazione Confronti

Dal risultato elettorale si evince che, nonostante la vittoria di Biden alla corsa per la Casa Bianca, Donald Trump continua ad essere il candidato preferito dei cristiani bianchi. Tuttavia, secondo un sondaggio del Pew Research Center, il sostegno tra gli elettori in tre denominazioni principali – cattolici bianchi, protestanti bianchi non-evangelical e persino protestanti bianchi evangelical – è diminuito se paragonato con le indicazioni di voto di agosto. Joe Biden, al contrario, è stato il candidato preferito tra tutti gli altri gruppi religiosi analizzati nel sondaggio, compresi i protestanti neri, i cattolici ispanici, gli ebrei e le persone religiosamente non affiliate. Il sondaggio su 10.543 elettori registrati negli Stati Uniti è stato condotto dal 30 settembre al 5 ottobre, quando Trump è stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto il Covid-19. Tra gli elettori cattolici bianchi, Trump è davanti a Biden di 8 punti percentuali: il 52% in questo gruppo ha affermato che avrebbe votato per Trump, mentre il 44% ha affermato di preferire Biden. Un divario che si è ridotto in modo significativo da agosto, quando Trump era in vantaggio di ben 19 punti su Biden. Il sostegno dei protestanti bianchi non-evangelical è calato a un ritmo simile: poco prima delle elezioni il 53% ha affermato che avrebbe votato per Trump, mentre ad agosto la percentuale era pari al 59%. Anche i protestanti evangelici bianchi si sono leggermente ammorbiditi nel loro sostegno a Trump, anche se la stragrande maggioranza rimane dalla sua parte (si è passato dall’83% di agosto al 78%).

Biden, da parte sua, è il candidato preferito dal 90% degli elettori protestanti neri, dal 70% degli ebrei e dal 67% degli ispanici cattolici. Tra le persone senza affiliazione religiosa, Biden è il candidato preferito dall’83% degli atei e degli agnostici e dal 62% delle persone che non si sentono parte di una religione in particolare. In tutti questi gruppi lo scarto con le indicazioni di voto di agosto è minimo. I cristiani bianchi sono un segmento chiave dell’elettorato perché costituiscono circa il 44% del totale degli elettori registrati negli Stati Uniti. Il resto dell’elettorato registrato è rappresentato al 7% da protestanti neri, al 5% da cattolici ispanici, al 2% da ebrei e al 28% da persone non affiliate in senso religioso.

PARTITI E IDENTITÀ

La quota di elettori registrati che si identificano con il Partito repubblicano è aumentata rispetto al 2017. Ad oggi, circa un terzo degli elettori registrati negli Stati Uniti (34%) si identifica come indipendente, mentre il 33% si identifica come democratico e il 29% si identifica come repubblicano. Tuttavia, dato che la maggior parte degli indipendenti si appoggia, di fatto, a uno dei due principali partiti, il 49% di tutti gli elettori registrati si identifica con (o si appoggia al) Partito democratico, mentre il 44% si identifica con (o si appoggia al) Partito repubblicano.

IL “COLORE” DELL’ELETTORATO

Le persone “non bianche” costituiscono il 40% dell’elettorato democratico, ma meno di un quinto di quello repubblicano. Gli americani bianchi non ispanici costituiscono la quota maggiore di elettori registrati negli Stati Uniti (secondo i dati del 2019 sono il 69% del totale). Gli elettori registrati ispanici e neri rappresentano ciascuno circa l’11% del totale, mentre quelli di altre origini etniche rappresentano il restante 8%. Gli elettori “bianchi”, pur rimanendo la maggioranza, registrano un decremento dell’incidenza sul totale degli elettori, passando dall’85% nel 1996 al 69% prima delle elezioni di quest’anno. Questo cambiamento si è registrato in entrambi i partiti, tuttavia – secondo i dati del 2019 – i “bianchi” continuano a essere maggiormente orientati verso il partito repubblicano piuttosto che verso quello democratico.

NUOVI E VECCHI ELETTORI

Il 52% degli elettori registrati ha 50 anni o più (nel 1996 erano il 41%) e ciò si riverbera in entrambe le fazioni. Tuttavia, più nello specifico, più della metà degli elettori repubblicani (56%) ha 50 anni o più, (nel 1996 erano il 39%). Mentre, tra gli elettori democratici la metà ha 50 anni o più, rispetto al 41% nel 1996. L’età media tra tutti gli elettori registrati è aumentata da 44 nel 1996 a 50 nel 2019. È aumentata da 43 a 52 tra gli elettori registrati repubblicani e da 45 a 49 tra gli elettori registrati democratici.

FORMAZIONE SCOLASTICA

Circa due terzi degli elettori registrati negli Stati Uniti (65%) non ha una laurea, mentre la quota di elettori laureati è aumentata notevolmente dal 1996, passando dal 24% di allora al 36% di oggi. Gli elettori che si identificano con il Partito democratico o propendono per esso hanno più frequentemente una laurea rispetto ai loro omologhi repubblicani (41% contro 30%). Nel 1996, era vero il contrario: il 27% degli elettori repubblicani aveva una laurea, rispetto al 22% degli elettori dem.

IL VOTO RELIGIOSO

I cristiani rappresentano la maggioranza degli elettori registrati negli Stati Uniti (64%), seppur in calo rispetto al 2008 (79%). La quota di elettori che si identificano come non affiliati a una religione è quasi raddoppiata durante questo periodo, passando dal 15% al 28%. I protestanti bianchi evangelical rappresentano oggi il 18% degli elettori registrati, registrando un calo rispetto al 2008, quando erano il 21%. Nello stesso periodo, la quota di elettori protestanti bianchi non-evangelical è scesa dal 19% al 13%, mentre la quota dei cattolici bianchi è diminuita dal 17% al 12%. Circa otto elettori registrati repubblicani su dieci (79%) sono cristiani, rispetto a circa la metà (52%) degli elettori democratici. A loro volta, gli elettori democratici sono molto più propensi degli elettori del Partito repubblicano a identificarsi come “non affiliati a una religione” (38% contro 15%).

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Michele Lipori

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