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15 luglio, una data importante per le famiglie Regeni e Paciolla

by redazione

di Redazione Confronti.

A Napoli anche i Regeni chiedono giustizia per Mario Paciolla, ma intanto a Roma la Cassazione rinnova lo stop al processo per Giulio.

A due anni esatti dalla sua morte, Napoli ha ricordato il 15 luglio scorso Mario Paciolla, il funzionario Onu e giornalista morto in Colombia, dove prestava servizio nell’ambito della UN Verification Mission in Colombia, missione delle Nazioni Unite volta a verificare e monitorare la realizzazione degli accordi di Pace tra FARC-EP e governo colombiano. Il suo corpo venne ritrovato nella sua casa di San Vicente del Caguán, il 15 luglio 2020 [SCHEDA PACIOLLA]. Suicidio dissero, ma tra depistaggi e silenzi, i conti non tornano. Per questo, da due anni, la sua famiglia e i suoi amici, promotori del comitato Giustizia per Mario Paciolla, organizzatore dell’evento con il sostegno del Comune di Napoli, sul caso continuano a chiedere verità e giustizia.

«Sono due anni che raccontiamo chi era Mario – ha detto Anna Motta, la madre di Paciolla -, ma la realtà è che Mario ci manca ed è proprio per questa mancanza che vogliamo sapere cosa gli è successo. Soltanto la verità potrà rendere il nostro cuore meno inquieto».

Tante le personalità del mondo del giornalismo, della cultura e delle istituzioni che, insieme alla famiglia, si sono ritrovate nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, nel cuore della città, per questa ormai terza commemorazione pubblica.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha rinnovato l’impegno della città a fare pressione sulle istituzioni nazionali e internazionali per fare luce sulla vicenda di Paciolla. Presente il presidente della Federazione Stampa Italiana (Fsni), Giuseppe Giulietti, dall’inizio vicino alla famiglia. E poi Sandro Ruotolo, Alex Zanotelli, Eugenio Bennato e gli amici cantautori di Mario, Marilena Vitale e Valerio Bruner. Infine, immancabile, l’avvocata Alessandra Ballerini che ha ricordato i silenzi dell’Onu e la speranza che lei e la famiglia Paciolla riversano nel nuovo governo progressista colombiano.

Tra i presenti c’erano Paola Deffendi e Claudio Regeni, i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso in Egitto nel 2016. I Regeni venivano a Napoli da Roma, dove, proprio ieri, coincidenza ha voluto che la mattina si tenesse in Corte di Cassazione l’udienza sul ricorso presentato dalla Procura di Roma per riaprire il processo a carico dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani, accusati del rapimento, tortura e omicidio di Giulio [SCHEDA REGENI]. Il processo era stato sospeso dal giudice dell’udienza preliminare, con la motivazione che gli atti non erano stati notificati agli imputati. 

In serata il verdetto: la Suprema Corte ha escluso che i provvedimenti dei giudici possano essere impugnati con il ricorso per Cassazione, in quanto non abnormi. «Attendiamo di leggere le motivazioni, ma riteniamo questa decisione una ferita di giustizia per tutti gli italiani. ‘Abnorme’ è certamente tutto il male che è stato inferto e che stanno continuando a infliggere a Giulio. Come cittadini non possiamo accettare né consentire l’impunità per chi tortura e uccide», hanno commentato i Regeni, assistiti anche loro dalla legale Alessandra Ballerini.

E così, più per queste famiglie il percorso verso la giustizia si allunga, più tornano in mente le parole del senatore Sandro Ruotolo che a Napoli, ricordando Paciolla, e auspicando un’internazionalizzazione della sua vicenda come nel caso di Regeni, ha detto: «Quello che è accaduto a Mario e a Giulio è un sequestro di persona. Il tempo per loro si è fermato, è come se queste due persone fossero state rapite e non sappiamo quando si libereranno. L’unica liberazione sarebbe sapere la verità e vedere fatta giustizia. Una liberazione per le loro famiglie, ma una liberazione anche per noi, che, come comunità, abbiamo il diritto di sapere come e perché questi due ragazzi sono morti».

In ordine da sinistra: Anna Motta (madre di Mario Paciolla), l'avvocata Alessandra Ballerini, Giuseppe Paciolla (padre di Mario Paciolla) alla terza commemorazione pubblica al Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, Napoli, il 15 luglio 2022 © Asia Leofreddi

 

 

Ph.  Udienza Regeni in Corte di Cassazione, 15 luglio 2022 © Michele Lipori

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