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I corridoi umanitari di Mediterranean Hope

by Michele Lipori

di Michele Lipori. Redazione Confronti.

Solo nel 2021, sono quasi 2000 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa per cercare un futuro migliore.

Migranti. La via del Mediterraneo

2021: 1.864 morti

2020: 1.448 morti

2019: 1.885 morti

(fonte: Organizzazione mondiale per le migrazioni, 2021)

La rotta più pericolosa rimane quella del Mediterraneo centrale. Si stima che nel 2021 siano circa 1.500 persone partite dalla Tunisia e Libia ad aver perso la vita.

I Corridoi umanitari nascono nel 2016 dalla collaborazione tra la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio per far fronte a quella che è una vera e propria emergenza umanitaria.

L’iniziativa, frutto del dialogo ecumenico tra protestanti e cattolici, è diventata un modello per l’accoglienza in tutta Europa, permettendo l’arrivo in tutta sicurezza di più di 4.000 persone, di cui più di 3.000 in Italia.

Corridoi umanitari

4.023 persone hanno raggiunto l’Europa

di cui 3.313 in Italia

(Fonte: Mediterranean Hope, 2021)

L’idea dei Corridoi umanitari nasce all’indomani della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quando in un solo tragico incidente morirono 368 persone mentre tentavano di raggiungere le coste europee, affidatesi alla mafia dei cosiddetti “scafisti”. Di fatto, queste persone hanno perso la vita perché non esistevano vie legali per garantire protezione e asilo. I Corridoi umanitari vengono ideati esattamente per sopperire a questa mancanza, per combattere l’immigrazione irregolare e garantire una gestione appropriata del diritto di asilo in conformità con le norme nazionali e internazionali. 

Il primo Corridoio è stato sottoscritto nel 2015 e ha interessato mille persone provenienti dal Libano. Da allora il Corridoio del Libano è stato rinnovato ancora tre volte e nell’ultimo anno sono stati aperti altri due Corridoi umanitari: uno dalla Libia e l’altro dal Pakistan, per i profughi dell’Afghanistan. L’idea è che quella dei Corridoi umanitari da best practice diventi una policy, ovvero una politica strutturale del governo italiano per la gestione corretta del diritto d’asilo.

Ph. Illustrazione di © Francesco Piobbichi via Mediterranean Hope

Michele Lipori

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