Udienza del pontefice in Vaticano con rappresentanti della Comunità musulmana Ahmadiyya - Confronti
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Udienza del pontefice in Vaticano con rappresentanti della Comunità musulmana Ahmadiyya

by redazione

di Redazione Confronti

Il 5 settembre scorso papa Francesco ha ricevuto nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico una delegazione della Fratellanza giudeo-musulmana dell’Argentina insieme all’imam della Comunità musulmana Ahmadiyya in Italia. 

Il movimento Ahmadiyya fondato nel 1889 da Mirza Ghulam Ahmad, proclamatosi messia e imam Mahdi, è stato sin dalla sua nascita oggetto di persecuzioni, in particolare in Pakistan, Paese che conta la maggioranza della popolazione Ahmadiyya nel mondo, dove è riconosciuto come “minoranza non musulmana”. Nel colosso sunnita infatti è stabilito per legge il divieto di professare in pubblico la loro fede rifacendosi all’Islam, pena l’accusa di blasfemia, punibile nel peggiore dei casi con la morte. 

La visita in Vaticano dell’imam Ataul Wasih Tariq è stata l’occasione per portare a conoscenza di tutti il messaggio invece di pace che la Comunità musulmana Ahmadiyya diffonde con il suo motto “Amore per tutti, odio per nessuno”. Semplici parole che hanno fatto breccia nel capo della Chiesa cattolica, preoccupato dei tempi che corrono nel mondo. L’imam Tariq, responsabile dell’associazione The Ahmadiyya Muslim Jama’at in Italia [Comunità musulmana Ahmadiyya in Italia], ha illustrato a papa Bergoglio le origini del motto e la storia degli Ahmadiyya caratterizzata sin dalla sua nascita dal lavoro per la pace e l’amore. A loro volta, l’imam Marwan Gill della Comunità musulmana Ahmadiyya d’Argentina e il rabbino Shaul Bonino, coordinatore della Cappellania Israelita Argentina Pidion Shivuim – Redención de los Cautivos, hanno presentato al pontefice l’impegno che profonde la Fratellanza giudeo-musulmana (di cui sono parte) nel dialogo interreligioso e nella cultura dell’incontro, nel Paese latinoamericano.

In questo clima di confronto e fratellanza, i rispettivi esponenti religiosi si sono regalati vicendevolmente testimonianze e guide al loro operato: il pontefice ha ricevuto il libro La crisi mondiale e la via per la pace, donando in cambio il suo Fratelli Tutti; l’imam Marwan ha consegnato il Corano tradotto in spagnolo mostrando la sura Maryam, capitolo dedicato alla santa Maria. A sua volta, l’imam Ataul Wasih Tariq ha esibito a Francesco l’ultima traduzione del Corano in italiano, illustrandogli il versetto sulla cooperazione alle buone azioni [sura 5, v. 3] ed esaltando l’impegno della comunità a livello internazionale nei progetti di pace. 

Il papa in segno di gratitudine ha chiosato: «Tu sei il mio vicino quindi continueremo a incontrarci».

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