Radio RBE sbarca in Tv - Confronti
Home Cultura Radio RBE sbarca in Tv

Radio RBE sbarca in Tv

by Matteo Scali

di Matteo Scali. Coordinatore di redazione RBE

Intervista a cura di Valeria Brucoli

Dal 19 settembre RBE sbarca in Tv affiancando alla programmazione radio un palinsesto originale e autonomo visibile sul canale 87 del digitale terrestre in Piemonte nelle province di Torino, Cuneo e Asti, con format culturali e informativi che comprendono show serali, film, documentari, cortometraggi, cabaret, teatro, concerti, programmi di informazione, rubriche su libri, musica, sport e dirette live da eventi e festival.

Si tratta di un passo ulteriore nella ricerca di linguaggi che coniughino radio, televisione e web con lo scopo di raccontare il territorio piemontese e le sue interconnessioni con il mondo, attraverso le parole e le immagini.

Nel mese di settembre è partita la programmazione di RBE TV, un progetto di Radio Beckwith Evangelica – RBE, una realtà attiva sul panorama radiofonico piemontese dal 1984. Come è nata l’idea di un canale TV?
L’idea è nata dal lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni con RBE e dal progressivo inserimento del video nel nostro lavoro, come format e modalità di racconto della realtà. La radio negli ultimi anni ha sviluppato questo tipo di format e di linguaggio, quindi è stato un processo naturale portare su una piattaforma video il nostro lavoro di questi anni, cercando di entrare dentro ad un linguaggio, come quello della tv, che ha le sue regole e le sue modalità con la nostra esperienza e il nostro background. L’operazione che è stata fatta è quella di portare una novità in un ambito che per certi versi condivide alcuni aspetti con la radio ma che alla fine è un’altra cosa. 

Quali sono le sfide e le difficoltà che il passaggio a un medium diverso porta con sé?
La nostra scelta è stata quella di rispettare i vari media, la radio, la tv ma anche il web, che sono diversi e hanno modalità di fruizione differenti, provando a reinventarli, sovrapponendoli dove possibile. Quindi il nostro lavoro è stato quello di ragionare su come la radio, la tv e il web potessero condividere uno stesso spazio informativo, anche perché siamo in un mondo in cui i media tradizionali non esistono più in quanto tali. Non esistono più i media puri, che non si relazionano con altre forme di comunicazione, ma al contrario è proprio attraverso l’ibridazione, l’incrocio,e  la condivisione di parti della programmazione che i media si rafforzano l’uno  con l’altro. Quindi tv e radio condividono alcune fasce di palinsesto con programmi che hanno un canale sonoro e uno video, mentre si differenziano per altri contenuti che non avrebbero senso in radio o in tv. È un po’ una fisarmonica o una doppia elica del Dna, che se si incrocia in alcuni punti, si distanzia in altri. 

RBE coniuga intrattenimento, cultura e informazione con il racconto del mondo delle Chiese protestanti in Italia, in particolar modo della realtà ed identità della Chiesa Valdese. La linea editoriale sarà la stessa per RBE TV?

La linea editoriale è la stessa di RBE, nel senso che i due media si sviluppano dalla stessa redazione, quindi interagiranno a partire dalla stessa idea, che comprende il racconto delle Chiese. Di sicuro la tv offre spunti e possibilità diverse, quindi progressivamente andremo ad arricchire il racconto che abbiamo fatto negli ultimi anni come servizio informativo per svilupparlo in format diversi con progetti che possano essere capaci di raccontare in modo più efficace la pluralità del panorama religioso in Italia, e in particolare la realtà del protestantesimo e della Chiesa valdese. 

RBE TV si propone di arricchire la sua programmazione trasmettendo in diretta durante fiere, festival, ed eventi. In che modo la presenza sul territorio influenza il rapporto con gli spettatori?

RBE TV in modo sinergico condivide il percorso che abbiamo fatto nell’ultimo periodo con la radio. Essere sul territorio e raccontarlo con le immagini, stando nei luoghi in cui le persone si incontrano e in cui accadono le cose, è uno dei modi più efficaci per rappresentare e raccontare il territorio. Poi c’è anche la riflessione che non ha bisogno di essere fatta in un luogo specifico, però quella di essere presenti nel mondo è una modalità di prossimità verso il pubblico che paradossalmente si è sviluppata attraverso il web, che permette di fare una diretta tv da un luogo che non è la sede di RBE e di poter raccontare ciò che accade sul territorio, qualsiasi sia l’evento che si sta raccontando.

 Quali sono i progetti futuri che vedranno RBE protagonista?

In questo periodo stiamo provando a costruire nuovi format che non abbiamo ancora sviluppato nella storia passata di RBE, quindi c’è un grosso impegno per cercare, costruire e sviluppare format nuovi, che possano contribuire al racconto del territorio. In futuro vorremmo avere un rapporto più diretto con chi ci segue online e non, attraverso strumenti che ci permettano di capire e intercettare l’opinione e le reazioni del pubblico. L’idea è quella di sviluppare uno strumento informativo comunitario in modo da dialogare con le persone ed essere un’opportunità di narrazione del territorio e dell’identità religiosa di cui siamo testimoni, che possa essere parte del discorso pubblico in Italia e nelle regioni in cui trasmettiamo.

Ph. © RBE

Matteo Scali

Matteo Scali

Coordinatore di redazione RBE

Abbonati ora!

Solo 4 € al mese, tutta Confronti
Novità

Seguici sui social

Articoli correlati

Scrivici
Send via WhatsApp