di Goffredo Fofi. Scrittore, critico letterario e cinematografico, giornalista. Direttore della rivista Gli asini.
Nel cinema come nel teatro i grandi comici hanno sempre avuto al loro fianco “una spalla“ pronta a offrirgli il pretesto per una battuta o per una gag. Tra le coppie celebri della comicità ricordiamo Eduardo e Peppino De Filippo, Stan Laurel e Oliver Hardy, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. E oggi? In che direzione sta andando la comicità?
I grandi comici, nel cinema come nel teatro di rivista e nel cabaret, avevano sempre a fianco “una spalla”, brava a offrirgli il pretesto per una battuta folgorante, per una gag travolgente. Eduardo De Filippo diceva di essere la spalla di suo fratello Peppino, ed era vero perché a far ridere era Peppino, che per molti era, come attore, più bravo del fratello; e Totò ebbe “spalle” come Aldo Fabrizi e Nino Taranto e lo stesso Peppino, ma ne ebbe però una di assoluta fedeltà, Mario Castellani, che lo seguì in tutta la sua carriera, in teatro come in cinema. Lo sketch formidabile dell’Onorevole in vagone letto (godibile al cinema in Totò a colori) non sarebbe riuscito così bene con un attore diverso da lui a fare l’onorevole.
In teatro, nei testi che fui io a ritrovare nell’Archivio di Stato al reparto censura, ho pescato
un “siparietto” (una tradizione consolidata: i due comici – o uno solo – davanti al sipario chiuso per permettere ai tecnici di cambiare la scena per un altro sketch) in cui Totò incontra un Castellani affranto e gli chiede: «Cos’è successo? Perché sei triste?». E l’altro: «Che disgrazia, che disgrazia! È morto Diocleziano!». Totò: «Gesù! Come mi dispiace!
E quando è stato?». Castellani: «Duemila anni fa». E Totò: «Come passa il tempo!». A volte si trattava di due grandi comici che erano “spalla” l’uno all’altro, come nel caso celeberrimo di Stan Laurel e Oliver Hardy, così amati dai bambini di mezzo mondo, ribattezzati Stanlio e Ollio per i bambini italiani…
Chaplin ne ha avuti diversi, e il grande cambiamento fu per Charlot quando, in Tempi moderni, gli funse da spalla e da partner una “vagabonda” come lui, Paulette Goddard.
Walter Chiari ebbe Campanini, e più di recente Massimo Troisi (su cui Mario Martone ha appena girato un film di documenti e interviste) ha avuto a lungo per spalla Lello Arena, l’amico “azzeccoso”, appiccicoso e ossessivo.
La coppia comica più famosa del nostro cinema è stata però quella di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Franchi il comico e Ingrassia la spalla, nella tradizione delle “vastasate” palermitane.
Woody Allen, fin troppo sicuro di sé, volle fare a meno della spalla, come Jerry Lewis, con la differenza che Jerry aveva fatto coppia con Dean Martin, il bello canterino, di fatto una sua spalla che volle emanciparsi recitando da protagonista in molte commedie.
I nostri Benigni, Moretti, Verdone eccetera degli anni Settanta non ebbero una spalla, quantomeno non ne ebbero di fisse, e forse ne avrebbero avuto bisogno.
E oggi? Oggi, semplicemente, la tradizione comica sembra defunta, a vantaggio (svantaggio!) dei chiacchierini televisivi. Parole e parole, nessuna gag visiva, nessun non verbale.
A far da spalle ai nostri squallidi politici, comici a volte loro malgrado, ci sono dozzine di compiacenti giornalisti. E insomma, c’è poco da ridere…
Illustrazione © Doriano Strologo
Goffredo Fofi
Scrittore, critico letterario e cinematografico, giornalista. Direttore della rivista Gli asini.