La poesia come Resistenza

Il 22 giugno scorso Mohamed Tadjadit, un giovane algerino di 28 anni soprannominato “il poeta dell’Hirak” per le sue poesie che declamava durante le proteste del movimento per un’Algeria libera e democratica cominciate nel 2019 per destituire l’ex presidente Bouteflika, è stato selezionato tra i sei finalisti del Premio internazionale Poeta Resistente 2023 (Prix du poète résistant): un riconoscimento che premia ogni due anni poeti e poetesse che abbiano sperimentato la repressione e la privazione dei diritti per i loro scritti.

Il concorso ha visto riunirsi 47 membri dell’Associazione francese Premio Internazionale Poeta della Resistenza, provenienti da 7 diversi Paesi per selezionare i/le finalisti/e e il/la vincitore/rice. A vincere il premio (1.500 euro) è stata la poetessa iraniana Mona Borzouei che ha ottenuto il 39% dei voti della giuria. A seguirla, la poetessa ucraina Ella Yevtushenkoil e il poeta afghano Ramin Mazhar con il 17% dei voti, il poeta afghano Somaia Ramish con il 14% dei voti, il poeta algerino Mohamed Tadjadit con l’8% dei voti e la poetessa siriana Hanadi Zarka con il 6% dei voti.

L’istituzione del premio nasce dalla volontà di conferire un riconoscimento alle poetesse e ai poeti che vivono sotto un regime illiberale di repressione politica, sociale, religiosa, dove scrivere una poesia rappresenta “un vero e proprio atto di resistenza”. 

Per saperne di più su Mohamed Tadjadit, “il poeta dell’Hirak”, leggi l‘articolo pubblicato da Confronti a novembre 2022, in occasione della sua scarcerazione, dopo 13 giorni di detenzione. Il 24 ottobre, a seguito di una diretta Facebook, è stato arrestato fuori dalla sua abitazione a Reghaïa, nella wilaya di Algeri, dando inizio a uno sciopero della fame per protestare contro “il rapimento e l’attacco alla libertà di espressione”.