Il conflitto nel Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, ha raggiunto nuovi vertici di violenza, con oltre 3mila morti e 500mila sfollati.
Enzo Nucci
Le recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron, che accusavano i leader africani di ingratitudine per il supporto francese nel Sahel, hanno sollevato forti reazioni, tra cui quella del premier senegalese OusmaneSonko. Con la crescente autonomia delle ex colonie, che decretano la fine della francafrique, Macron ha giustificato la ritirata come parte di una ristrutturazione della politica francese in Africa, spostando l’attenzione verso il Corno d’Africa.
Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, si riapre il dibattito sul futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Africa. In un Continente sempre più centrale negli equilibri globali, tra competizione con Cina e Russia e sfide interne, la politica estera americana è chiamata a un cambio di passo.
Mozambico, un difficile equilibrio sopra la follia
Alle elezioni dello scorso 9 ottobre in Mozambico, Daniel Chapo – del partito al potere Frelimo – è stato dichiarato vincitore con oltre il 70% dei voti. Ma il Paese è in subbuglio a causa delle accuse di frodi elettorali e del clima teso di una campagna elettorale culminata negli omicidi di due esponenti di punta di Podemos.
Lo scorso ottobre si è ratificato un sodalizio di cooperazione tra Egitto, Somalia ed Eritrea che avrà l’effetto di rendere l’Etiopia – che mirava a ottenere un accesso al mare nella Regione separatista somala del Somaliland e che non ha trovato un accordo con l’Egitto sulla gestione delle acque del Nilo – sempre più isolata in Africa occidentale.
Kenya. Il presidente recita troppe parti nella commedia
Le ragioni profonde delle proteste che hanno scosso il Kenya a partire da giugno vanno al di là della contestazione alla legge finanziaria, giudicata ulteriormente punitiva per le fasce sociali più deboli.
Il governo di unità nazionale sembra la sola strada percorribile per estrarre il Sudafrica dalla palude in cui è arenato dopo i risultati elettorali dello scorso 29 maggio.
Questa volta a seminare morte, terrore, povertà e malattie sono le infernali alluvioni che flagellano l’Africa orientale. Sono gli effetti tangibili del cambiamento climatico che in Africa corre più veloce che in altre parti del mondo rendendo non più vivibili regioni particolarmente vulnerabili.
Tornare a parlare del genocidio in Ruanda in occasione del trentesimo anniversario non è retorico: poiché il genocidio è tornato di drammatica attualità, perché il fronte della guerra in Africa si allarga e perché a distanza di decenni il conflitto tra hutu e tutsi ha ancora innumerevoli ombre.
La rabbia è esplosa nella Repubblica democratica del Congo (Rdc): sul banco dell’accusa sono i Paesi occidentali, accusati di usare pesi e misure diverse quando si tratta di affrontare le guerre incorso in Ucraina e Medio Oriente.