Le ragioni profonde delle proteste che hanno scosso il Kenya a partire da giugno vanno al di là della contestazione alla legge finanziaria, giudicata ulteriormente punitiva per le fasce sociali più deboli.
Enzo Nucci
Il governo di unità nazionale sembra la sola strada percorribile per estrarre il Sudafrica dalla palude in cui è arenato dopo i risultati elettorali dello scorso 29 maggio.
Questa volta a seminare morte, terrore, povertà e malattie sono le infernali alluvioni che flagellano l’Africa orientale. Sono gli effetti tangibili del cambiamento climatico che in Africa corre più veloce che in altre parti del mondo rendendo non più vivibili regioni particolarmente vulnerabili.
Tornare a parlare del genocidio in Ruanda in occasione del trentesimo anniversario non è retorico: poiché il genocidio è tornato di drammatica attualità, perché il fronte della guerra in Africa si allarga e perché a distanza di decenni il conflitto tra hutu e tutsi ha ancora innumerevoli ombre.
La rabbia è esplosa nella Repubblica democratica del Congo (Rdc): sul banco dell’accusa sono i Paesi occidentali, accusati di usare pesi e misure diverse quando si tratta di affrontare le guerre incorso in Ucraina e Medio Oriente.
Le elezioni presidenziali di Taiwan si sono svolte lo scorso 13 gennaio 2024 e hanno visto la vittoria di William Lai.
Gli effetti della grande frammentazione che caratterizza l’attuale ordine mondiale si materializzano in forti tendenze disgregatrici in grado di mandare gambe all’aria l’occidente così come siamo abituati a conoscerlo. E l’Africa ha un ruolo fondamentale.
È ormai ufficiale: si sta sciogliendo come neve al sole il G5 Sahel, l’organizzazione fondata nel 2014 da Mali, Burkina Faso, Niger, Mauritania e Ciad con la finalità di combattere i gruppi radicali in una delle aree a più alto rischio terroristico al mondo.
Israele-Gaza. Grande è la confusione sotto il cielo
La guerra tra Russia e Ucraina non è una guerra qualsiasi ma piuttosto una guerra “costituente”. Nel momento in cui un accordo tra Russia e Ucraina apparirà probabile, quindi, tutti i governi razionalmente avranno l’interessea mostrarsi disposti a cooperare. E da questa nuova cooperazione nascerà un nuovo sistema internazionale.
Il conflitto in Sudan è scoppiato il 15 aprile del 2023 e vede contrapposti l’esercito sudanese e le Rapid Support Forces. Secondo l’Onu metà della popolazione sudanese (24 milioni e 700 mila abitanti) ha oggi bisogno di assistenza e protezione umanitaria.