di Michele Lipori. Redazione Confronti Nella serie “Unorthodox” di Netflix i riflettori sono puntati sulle ultra-ortodosse negli Stati Uniti d’America e in…
Michele Lipori
di Michele Lipori. Redazione Confronti Molto si è discusso su quali attività sono ripartite in Italia nella Fase 2, ma quali sono…
di Michele Lipori (redazione Confronti) Lo scoppio della pandemia del Coronavirus, ha portato alla ribalta il termine zoonosi, con cui si intendono…
In un contesto, come è quello del Libano oggi, fatto di tensioni
manifeste e latenti, si intrecciano le vite dei profughi siriani che – dopo essere sfuggiti agli orrori della guerra – vivono in un limbo dal quale è difficilissimo emanciparsi. Alcuni di loro, grazie ai Corridoi umanitari, avranno la possibilità di iniziare un nuovo percorso di vita.
L’Esercito della Salvezza è un’organizzazione religiosa nata nelle periferie londinesi nel 1865 allo scopo di unire la missione evangelica a quella di supporto concreto alle comunità marginalizzate. L’Esercito è oggi presente con 125 realtà in diversi parti del mondo. In Italia il suo “Quartier generale” è nel cuore del quartiere San Lorenzo di Roma.
La parabola della fotografia riassume il destino dei mass media. Dapprima salutata come mezzo per produrre informazione obiettiva, diventa fin da subito strumento della propaganda e del potere. Nell’epoca della scomparsa dei fatti e della post-verità, ci si può riappropriare di questi strumenti e imparare a “vedere il vero e il falso”?
Le critiche più importanti alla “Legge Fondamentale” presentata recentemente alla Knesset col nome “Israel as the Nation State of the Jewish People” (approvata il 18 luglio 2018) è che nell’affermare i principi ebraici non garantisca l’uguaglianza alle minoranze (cittadini d’Israele), in primis quella araba.
di Michele Lipori
Negli ultimi giorni si è molto parlato, a ragione, del senso di far uscire il Mein Kampf di Adolf Hitler in edicola. Il dibattito scaturito ha visto fronteggiarsi chi era contrario all’operazione, giudicando la pubblicazione del libro «pericolosa di per sé» e chi era favorevole «in nome della libertà di opinione» e della diffusione del volume al pari di una qualsiasi altra produzione culturale. Proprio qui sta – a nostro avviso – il nodo della questione, ma analizziamo prima il contenuto dell’inserto.
Allegato al quotidiano c’era infatti una ristampa anastatica della terza edizione italiana del libro, uscita nel 1937 (quindi in piena epoca fascista) in un’edizione volutamente ridotta, poiché, si affermava nell’introduzione del tempo: «Un volume di tanta mole non è idoneo a quella vasta diffusione che merita (corsivo nostro) un’opera esponente il pensiero e lo spirito che informano la Germania moderna».
Muhammad Dibo “E se fossi morto?” Il Sirente, 2015 122 pagine, 15 euro di Michele Lipori Un giorno una persona riceve…