di Sabino Cassese. Giurista e accademico italiano, giudice emerito della Corte costituzionale. Giurista e accademico italiano e giudice emerito della Corte costituzionale,…
Politica
di Fabrizio Battistelli, autore del volume La rabbia e l’imbroglio. La costruzione sociale dell’immigrazione, in uscita da Mimesis. Che, a forza di…
Molti osservatori, temendo uno tsunami euroscettico, hanno dato un sospiro di sollievo dopo i risultati delle elezioni. Tra i Paesi fondatori dell’Ue, l’Italia è il solo dove vince ed è al potere una maggioranza assoluta sovranista, con conseguenze negative sulla sua influenza. Nessuno dei suoi partiti sarà nei principali gruppi politici del Parlamento.
Il 18 giugno 1989 fu indetto un referendum di indirizzo per sondare la volontà popolare in merito al conferimento o meno di un ipotetico mandato costituente al Parlamento europeo. Tale referendum, il cui esito fu tradito, fu ispirato da Altiero Spinelli. Oggi bisognerebbe rivitalizzare quella risposta popolare attraverso un Semestre costituente.
di Carmelo Cedrone. Coordinatore Laboratorio Europa/Eurispes Sono più di dieci anni che l’Unione europea è ferma e avvitata su se stessa; è a…
Gaetano De Monte. Giornalista, Mediterrenean Hope – programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) C’è un lungo…
A ottant’anni dalla promulgazione da parte di Mussolini delle “Leggi razziali” quello del razzismo è un tema che fa ancora molto discutere, soprattutto in politica. Nella nostra intervista a Gad Lerner abbiamo voluto indagare quali siano le nuove forme del razzismo in Italia e quali le analogie e le differenze con quello del passato del nostro Paese.
Il decreto su “sicurezza e immigrazione”, a lungo annunciato e finalmente approvato dal Consiglio dei ministri a fine settembre ha come principale obiettivo la restrizione del diritto di asilo. A tale scopo, abolisce nella sostanza la protezione umanitaria, ossia la formula più utilizzata: nel 2018 il 28% delle richieste di asilo presentate sono state accolte con questa veste legale.
Sei estati dopo il sequestro della più grande fabbrica italiana perché secondo i magistrati di Taranto: “produceva malattie e morte”, cosa è cambiato all’Ilva. Sette operai morti sul lavoro, centinaia di persone che ogni anno continuano ad ammalarsi nei quartieri vicini alla fabbrica. Un processo per disastro ambientale tuttora in corso, dodici decreti di legge, decine e decine di tavoli ministeriali. L’ultimo vertice, forse decisivo, tra i sindacati metalmeccanici, il ministero dello sviluppo economico e la multinazionale Arcelor Mittal, che si era aggiudicata a giugno scorso la gara per rilevare la fabbrica, bandita dal ministro precedente Carlo Calenda, si è concluso qualche giorno fa.
di Fausto Tortora e Mario Campli L’atto che ha “liberato” i profughi migranti dalla prigionia della nave Diciotti si presta ad una…