intervista a Livia Turco (a cura di Claudio Paravati)
Esponente del Pd, già ministro per la Solidarietà sociale nei governi di centro-sinistra dal 1996 al 2001 e poi della Salute nel governo Prodi dal 2006 al 2008, oggi Livia Turco presiede la Fondazione “Nilde Iotti”. L’abbiamo intervistata per avere un suo parere sul tema dell’immigrazione.
Politica
di Roberto Bertoni (giornalista e scrittore)
Una panoramica lucida e impietosa dello stato confusionale nel quale versa la politica italiana.
di Adriano Gizzi
Finalmente la Corte costituzionale si è pronunciata. Dopo una lunga attesa, è arrivata il 25 gennaio la decisione sulla legge elettorale per la Camera, il famoso Italicum voluto dal Pd di Matteo Renzi.
di Roberto Bertoni
Il bel saggio di Giorgio Merlo e Gianfranco Morgando, “La sinistra sociale. Storia, testimonianze, eredità”, è dedicato alla figura di Carlo Donat-Cattin e alla sua piccola ma combattiva corrente, Forze Nuove.
di Biagio de Giovanni (filosofo, già parlamentare europeo e professore emerito di Filosofia politica all’Università Orientale di Napoli)
Dopo il referendum e la formazione del nuovo governo, l’Italia mostra ancora un quadro politico di grande incertezza.
di Adriano Gizzi
Come si suol dire, se la canta e se la suona: prima fa di tutto per personalizzare il referendum costituzionale, in cerca di un plebiscito che lo rafforzi, poi – avendo capito che è proprio la personalizzazione a mobilitare i suoi avversari – si pente e fa appello a «guardare ai contenuti della riforma». Infine, bocciato dagli elettori, si dimette accusandoli implicitamente di aver messo a rischio la stabilità del paese facendo cadere il governo.
di Giuliano Ligabue
In questo libro Valdo Spini racconta la propria vicenda politica dentro le istituzioni e lo sforzo quarantennale di tentare di costruire un nuovo rapporto tra potere e democrazia.
di Adriano Gizzi
Alcuni consigli di lettura utili per farsi un’idea in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.
di Adriano Gizzi
Riconosce la sconfitta alle amministrative, ma come ricetta propone di mantenere la rotta che per molti è proprio la causa della crisi del Pd.
di Adriano Gizzi
A ottobre gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi su un referendum costituzionale di cui molti ignorano i contenuti. Come previsto – e voluto dallo stesso Renzi – l’appuntamento si trasformerà in un plebiscito pro o contro il governo.
In una domenica di ottobre, molto probabilmente il 16, gli elettori italiani verranno separati nettamente in due, neanche fossero le acque del Mar Rosso: da una parte quelli che ritengono Matteo Renzi il più grande statista di tutti i tempi (e la sua riforma costituzionale, approvata il 12 aprile scorso, la soluzione ai problemi del paese) e dall’altra parte coloro che vedono nel premier un ducetto che vuole stravolgere e ridurre a carta straccia «la Costituzione più bella del mondo». Delle due l’una, tertium non datur. Ma probabilmente la maggior parte delle persone andranno alle urne per il referendum costituzionale senza aver letto neanche una riga del ddl Boschi e decideranno cosa votare esclusivamente sulla base delle simpatie o antipatie politiche. Non è un caso se la quasi totalità del Partito democratico è mobilitata a favore, con migliaia di comitati per il Sì, e tutte le forze di opposizione sono schierate per il No.