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Dispacci di pace

by redazione

Contro le rivolte del pane

La principale preoccupazione per l’economia mondiale continua a essere il livello di inflazione che, tra le altre cose, determina il rialzo dei prezzi dei beni alimentari. Vi è una relazione ben conosciuta tra rialzo dei beni alimentari e violenza, mentre una maggiore stabilità dei prezzi, determina un miglioramento generale nel tenore di vita delle fasce più povere della popolazione in cui la spesa alimentare rappresenta la voce più importante nei consumi delle famiglie.

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Prima le donne e i bambini

A causa della guerra vi sono almeno 8 milioni di ucraini rifugiati nei diversi Paesi europei. Di questi almeno l’80% è costituito da donne e bambini. Dunque ogni piano di sostegno straordinario – nazionale o europeo – dovrà tener conto necessariamente di aspetti di genere (lavoro in primis) e di tutela dell’infanzia.

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Il G20 per un nuovo ordine mondiale?

Rispetto al passato, oggi c’è più scetticismo nel pensare al G20 come un foro privilegiato per una rinnovata governance globale dell’economia. Uno dei “punti deboli” più evidenti: il fatto di formato da Paesi tra loro molto diversi in termini di struttura politica interna.

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Tassare i ricchi?

Molto atteso il viaggio papale nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan previsto tra il 31 gennaio e il 5 febbraio prossimi. I due Paesi africani, squassati dai conflitti, saranno una prova impegnativa per le doti diplomatiche di Francesco, che dovrà districarsi in un ginepraio di violenza.

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New Start

È possibile instaurare un regime multilaterale efficace di limitazione delle armi nucleari mutuando i princìpi del multilateralismo economico? Una risposta a questa domanda potrebbe arrivare dopo il 5 febbraio 2026, cioè allo scadere del trattato New Start tra Usa e Russia.

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L’Ue e il rischio “contagio”

Tra le preoccupazioni conseguenti allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, una delle maggiori era quella del rischio “contagio”, soprattutto nei Balcani e – per la storica vicinanza con la Russia – in Paesi come la Serbia, candidata all’adesione all’Unione europea.

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Raul Caruso

Raul Caruso

Economista, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Direttore del Center for Peace Science Integration and Cooperation (CESPIC) di Tirana

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