Trump e la pace. In un mondo instabile, il ruolo decisivo dell’Ue
Le visioni basate sui rapporti di forza promosse da Trump rischiano di creare stabilità illusorie e alimentare conflitti latenti. Il ruolo dell’Unione europea è cruciale perché, con il suo modello di integrazione economica e istituzionale, può offrire un’alternativa concreta per una pace duratura.
La pace attraverso l’ucronia?
Con “ucronia” si intende la costruzione da parte degli scrittori di un mondo alternativo a quello che la Storia ci ha consegnato e prende forma per dare una risposta alla domanda «che mondo avremmo avuto se alcune condizioni ovvero determinati eventi non si fossero realizzati?»
Donald Trump tra guerra e pace
I leader mondiali che stanno alimentando le guerre condividono con Donald Trump una visione del mondo che si basa su governi guidati da “uomini forti”, su governi aggressivi all’interno dei propri Paesi per tacitare le opposizioni e le minoranze, su una costante militarizzazione e soprattutto su relazioni internazionali basate esclusivamente su rapporti di forza. Una visione che ha pesanti conseguenze sulla conservazione della pace a livello globale.
Abbiamo ancora paura della Bomba?
Durante la Guerra fredda, la paura della bomba atomica non era presente solo a livello “alto”, ma anche nell’opinione pubblica a causa della sua presenza in diverse manifestazioni artistiche. Oggi la percezione è molto cambiata, ma l’apparente mancanza di preoccupazione in merito a un’escalation nucleare rappresenta un pericolo molto grande.
Scelte impopolari per costruire la pace
La guerra tra Russia e Ucraina si sta prolungando oltre ogni aspettativa ed è chiaro ormai a tutti che essa non avrà un chiaro vincitore ma ad un certo puntovi sarà un cessate il fuoco e le due comunità ricominceranno a convivere in una situazione ancora più difficile rispetto al passato. Ma come sarà possibile realizzare tale convivenza?
L’effetto della guerra a Gaza su Israele
All’indomani dell’attacco diHamas del 7 ottobre, l’opinione pubblica interna e internazionale unitamente alla gran parte dei leader di governo erano, senza dubbio alcuno, a favore del capo di governo israeliano Benjamin Netanyahu. Mesi dopo, questo appoggio si sta sgretolando e non solo all’interno del suo Paese ma anche in ambito internazionale.
Raul Caruso
Economista, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Direttore del Center for Peace Science Integration and Cooperation (CESPIC) di Tirana