Questo numero è dedicato alla pace in Medio Oriente, una riflessione necessaria dopo gli attacchi dello scorso 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele.

Paolo Naso nel suo editoriale esprime la necessità per entrambi i popoli di di creare un cantiere della pace, dopo che nella Striscia di Gaza è stato toccato il fondo dell'orrore, mentre Giorgio Gomel analizza il conflitto, evidenziando come Israele non disponga di una exit strategy, non potendo rioccupare Gaza con un’azione massiccia di terra, o inasprire il blocco economico ed energetico della Striscia fino a provocare un disastro umanitario immane.

Angelo Turco si sposta in Africa, dove la crisi nel Vicino Oriente coinvolge sta attivando nuove possibilità di alleanze a livello geopolitico e identitario.

Asmae Dachan invece racconta le violenze in Siria, dove il regime e la Russia attaccano il Nord-Ovest, la Turchia ha ripreso i bombardamenti nel Nord-Est, mentre i fronti aperti del conflitto si moltiplicano, non ultimo quello con Israele.

Enrico Campofreda ci porta in Egitto, dove la democrazia nel Pese è sempre più a rischio, mentre si attendono le elezioni di dicembre, che vedranno Abdel Fattah al Sisi, candidato per il terzo mandato, scontrarsi con Gameela Ismail e Ahmed Tantawi.

In chiusura un focus di Valentina Paiano sulla Giordania, in cui i cambiamenti climatici sempre più sfavorevoli degli ultimi anni hanno spinto i beduini a cambiare stile di vita e la popolazione giordana a fare del turismo di massa la principale fonte di sostentamento.

La sezione Confronti Mondo e le rubriche come ogni mese impreziosiscono il numero, inoltre una ricca sezione di news dedicate a musica, cinema, letteratura e molto altro ancora