di Adriano Gizzi (redazione Confronti)
Fra poche settimane andremo alle urne per delle elezioni che non suscitano grande entusiasmo: molti voteranno spinti più dalla paura che vincano gli avversari che dalla convinzione verso la lista votata.
Adriano Gizzi
di Adriano Gizzi (redazione di Confronti)
Gli ibridi possono produrre buoni risultati, anche nelle leggi elettorali, a patto però che da ogni sistema si prenda il meglio. Non pare il caso della legge appena approvata.
di Adriano Gizzi (redazione Confronti)
Come nei rapporti umani, anche in politica i conflitti possono essere utili a migliorarsi, purché si sappia fare tesoro delle critiche. Un’idea che però non sembra sfiorare i protagonisti del panorama politico italiano.
di Adriano Gizzi (redazione di Confronti)
Con il suo movimento La République en marche, il nuovo presidente francese spera di trionfare anche alle politiche di giugno. Alle urne anche gli elettori britannici: i conservatori sono favoriti, ma si allontana il sogno della premier May di annientare il Partito laburista.
di Adriano Gizzi (redazione di Confronti)
Dopo averlo appoggiato a malincuore, portandolo a trionfare nel ballottaggio, i partiti tradizionali francesi si preparano ora a rovinare la festa a Macron, impedendogli di ottenere la maggioranza parlamentare necessaria per governare. Ma il nuovo presidente della Repubblica ha dimostrato grande tenacia e non è escluso che riesca a vincere anche la difficile sfida delle elezioni politiche.
intervista a Gianfranco Pasquino (a cura di Adriano Gizzi)
Proseguiamo il nostro ciclo di riflessioni sull’Europa a sessant’anni dai trattati di Roma incontrando Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica dell’Università di Bologna, che al sogno europeo e alle sue difficoltà ha dedicato il suo ultimo lavoro, “L’Europa in trenta lezioni”.
di Adriano Gizzi
Finalmente la Corte costituzionale si è pronunciata. Dopo una lunga attesa, è arrivata il 25 gennaio la decisione sulla legge elettorale per la Camera, il famoso Italicum voluto dal Pd di Matteo Renzi.
di Adriano Gizzi
Come si suol dire, se la canta e se la suona: prima fa di tutto per personalizzare il referendum costituzionale, in cerca di un plebiscito che lo rafforzi, poi – avendo capito che è proprio la personalizzazione a mobilitare i suoi avversari – si pente e fa appello a «guardare ai contenuti della riforma». Infine, bocciato dagli elettori, si dimette accusandoli implicitamente di aver messo a rischio la stabilità del paese facendo cadere il governo.
di Adriano Gizzi
Alcuni consigli di lettura utili per farsi un’idea in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.
di Adriano Gizzi
A ottobre gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi su un referendum costituzionale di cui molti ignorano i contenuti. Come previsto – e voluto dallo stesso Renzi – l’appuntamento si trasformerà in un plebiscito pro o contro il governo.
In una domenica di ottobre, molto probabilmente il 16, gli elettori italiani verranno separati nettamente in due, neanche fossero le acque del Mar Rosso: da una parte quelli che ritengono Matteo Renzi il più grande statista di tutti i tempi (e la sua riforma costituzionale, approvata il 12 aprile scorso, la soluzione ai problemi del paese) e dall’altra parte coloro che vedono nel premier un ducetto che vuole stravolgere e ridurre a carta straccia «la Costituzione più bella del mondo». Delle due l’una, tertium non datur. Ma probabilmente la maggior parte delle persone andranno alle urne per il referendum costituzionale senza aver letto neanche una riga del ddl Boschi e decideranno cosa votare esclusivamente sulla base delle simpatie o antipatie politiche. Non è un caso se la quasi totalità del Partito democratico è mobilitata a favore, con migliaia di comitati per il Sì, e tutte le forze di opposizione sono schierate per il No.