In questa campagna elettorale non vale la logica secondo cui «il nemico del mio nemico è mio amico». Le forze politiche – moltiplicatesi negli ultimi mesi – tendono infatti a differenziarsi, accentuando i motivi di scontro. E dopo le elezioni torneranno a nuove disgregazioni e riarticolazioni, come accade da vent’anni.
Adriano Gizzi
Sui cambiamenti in atto nella situazione politica italiana abbiamo intervistato Ilvo Diamanti, docente di Scienza politica e Comunicazione politica all’Università di Urbino,…
Come in una bella canzone di Fossati, la voglia di partecipazione e la democrazia diretta hanno prevalso sull’apatia e la sfiducia nel…
Nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento. Per fermarli occorre rispondere «sì» ai quattro quesiti referendari su cui saremo chiamati a pronunciarci il…
Berlusconi contro il resto del mondo. Ancora una volta il Cavaliere è sull’orlo del baratro, ma in questi 17 anni ci ha…
Perché da sinistra non si tenta di superare il complesso di inferiorità nei confronti del cosiddetto «elettorato cattolico», passando al contrattacco e…
Per qualcuno la sinistra in Europa è in una crisi irreversibile, per qualcun altro è definitivamente morta. Ma accanto al fallimento del modello blairiano, di una sinistra liberista che si sposta sempre più verso il centro, assistiamo all’ascesa di forze politiche antagoniste che – pur tra difficoltà e contraddizioni – tentano di mettere in discussione i dogmi del riformismo europeo moderato e di governo.
Le elezioni europee del 6 e 7 giugno – intese come votazioni per eleggere i deputati al Parlamento europeo – sono andate molto male per le sinistre nel loro complesso