Un recente rapporto, diffuso dalla rete di ricerca panafricana Afrobarometer, ha documentatole aspirazioni e le esperienze democratiche dei cittadini africani negli ultimi 25 anni.Due terzi affermano di preferire la democrazia a qualsiasi altro sistema di governo, e un’ampia maggioranza respinge il governo esercitato da una sola persona, il governo di un solo partito e il governo militare.
Africa
Il Corno d’Africa rappresenta una delle aree territoriali più contese a livello geopolitico. Il crescente valore strategico dell’area ha concentrato le mire dei grandi Paesi comportando un innalzamento delle tensioni già presenti tra gli Stati della Regione.
Questa volta a seminare morte, terrore, povertà e malattie sono le infernali alluvioni che flagellano l’Africa orientale. Sono gli effetti tangibili del cambiamento climatico che in Africa corre più veloce che in altre parti del mondo rendendo non più vivibili regioni particolarmente vulnerabili.
La rabbia è esplosa nella Repubblica democratica del Congo (Rdc): sul banco dell’accusa sono i Paesi occidentali, accusati di usare pesi e misure diverse quando si tratta di affrontare le guerre incorso in Ucraina e Medio Oriente.
Le elezioni presidenziali di Taiwan si sono svolte lo scorso 13 gennaio 2024 e hanno visto la vittoria di William Lai.
Gli effetti della grande frammentazione che caratterizza l’attuale ordine mondiale si materializzano in forti tendenze disgregatrici in grado di mandare gambe all’aria l’occidente così come siamo abituati a conoscerlo. E l’Africa ha un ruolo fondamentale.
È ormai ufficiale: si sta sciogliendo come neve al sole il G5 Sahel, l’organizzazione fondata nel 2014 da Mali, Burkina Faso, Niger, Mauritania e Ciad con la finalità di combattere i gruppi radicali in una delle aree a più alto rischio terroristico al mondo.
Israele-Gaza. Grande è la confusione sotto il cielo
La guerra tra Russia e Ucraina non è una guerra qualsiasi ma piuttosto una guerra “costituente”. Nel momento in cui un accordo tra Russia e Ucraina apparirà probabile, quindi, tutti i governi razionalmente avranno l’interessea mostrarsi disposti a cooperare. E da questa nuova cooperazione nascerà un nuovo sistema internazionale.
Il conflitto in Sudan è scoppiato il 15 aprile del 2023 e vede contrapposti l’esercito sudanese e le Rapid Support Forces. Secondo l’Onu metà della popolazione sudanese (24 milioni e 700 mila abitanti) ha oggi bisogno di assistenza e protezione umanitaria.
Dal 2020 si contano ben 8 colpi di Stato in sei nazioni africane, di cui quelli in Niger e Gabon sono solo gli ultimi in ordine cronologico. Ma quest’ultima “stagione dei golpe africani” investe come uno tsunami anche l’Europa perché, oltre al problema della forte penetrazione putiniana nel continente, qui hanno origine i flussi migratori e qui si concentrano risorse energetiche e minerarie.