#Portichiusi: dall’Università di Firenze due voci fuori dal coro ASSEGNATI I PREMI DI LAUREA“ARCHIVIO DISARMO-TULLIO VINAY” In giorni in cui nel…
Archivio disarmo
di Maurizio Simoncelli (vicepresidente e cofondatore dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo – Iriad)
In questo momento, nel mondo, sono in corso fra i trenta e i cinquanta conflitti. Il ruolo chiave dell’export di armi.
di Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell’Archivio Disarmo
Quando si tratta delle tensioni in atto nel mondo, si rimane sorpresi della scarsa o nulla memoria storica circa le vicende che le hanno precedute e causate. Quasi in modo inaspettato i governi e l’opinione pubblica assistono da un lato all’espansione delle crisi mediorientali, dall’altro a nuove tensioni tra Mosca e Washington. Eppure le premesse e i segnali di tutto questo erano evidenti da tempo. La crisi del Medio Oriente affonda le sue radici negli accordi anglo-francesi del 1916 per spartirsi in futuro i territori sottratti all’Impero ottomano. Lo spezzettamento dell’area, la conflittualità israelo-palestinese, le tensioni insolute e la “geopolitica del caos” hanno creato le condizioni per un’instabilità sempre più grave ed allargata, evidenziando come la superpotenza superstite, gli Stati Uniti, in realtà non possa ergersi ad arbitra di un mondo multipolare e in profonda trasformazione. L’esportazione della democrazia con le baionette fallisce. Gli interventi militari occidentali prima in Afghanistan, poi in Iraq, infine in Libia, invece di essere risolutivi, precipitano tali paesi e quelli vicini in situazioni drammatiche, mentre l’Onu viene progressivamente emarginata.