di Ilan Cohn. Direttore HIAS Europa I nonni di Igor Chubaryov fuggirono dai pogrom. I suoi genitori insieme ad altri ebrei lasciarono…
assistenza
La ricerca del Centro Studi Medì Volontari inattesi. L’impegno sociale delle persone di origine immigrata sul mondo del volontariato restituisce un’immagine inusuale nell’opinione pubblica, quella dell’immigrato non soltanto come soggetto bisognoso di aiuto o fardello per la società, ma come individuo che mette a disposizione il proprio bagaglio di risorse.
Liberation prison project nasce negli Usa nel 1996 dalla monaca buddhista Robina Courtin. In Italia il primo nucleo si forma nel 2009 e da lì a poco viene fondata una Onlus la cui missione è operare negli Istituti penitenziari con incontri che riflettono l’epistemologia buddhista.
Il sistema penitenziario è stato spesso ostaggio del pendolarismo
politico in un irragionevole rincorrersi di norme diverse e divergenti che hanno spesso tradito lo spirito della riforma e il dettato costituzionale. Affinché cambi è necessario dire no alla “passivizzazione” del detenuto e attuare una “conversione” culturale degli operatori.
di Rocco Luigi Mangiavillano – Gli anziani fragili della periferia est di Roma, tra Torre Spaccata e Tor Bella Monaca, in VI Municipio, da alcuni mesi sono letteralmente scesi in lotta per i propri diritti. Li ho incontrati la prima volta nel maggio scorso: tutti seduti in fila, composti, con i cartelli di protesta in mano e lo sguardo, mai rassegnato, di chi porta il peso e i segni del vissuto di una vita intera fatta di sacrifici e di onesto duro lavoro; con l’espressione di chi, sgomento, si sente tradito nel profondo della dignità umana poiché costretto alla solitudine e alla marginalità. I «vecchi» de «La Fata Carabina» e del «Belleville», due centri diurni intitolati in omaggio ai racconti di Pennac, avevano occupato, pacificamente per alcune ore, i locali del Municipio, inscenando una protesta silenziosa, ma densa di rabbia e di sdegno tale da superare ogni parola. Malgrado le difficoltà tipiche dell’età avanzata manifestavano, fieri, il loro dissenso per i tagli all’assistenza domiciliare e ai centri diurni per le fragilità e la non autosufficienza.