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Firenze, “piccola Atene”

di Goffredo Fofi 16 Luglio 2019

Negli anni Cinquanta Firenze era definita da alcuni “piccola Atene”, in virtù di una stagione politica e culturale per molti versi straordinaria.

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Religioni • politica • società
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Alcuni scatti della presentazione nazionale del primo report sulle coppie e le famiglie miste in Italia a cura di @aifc.om e Confronti: IO FESTEGGIO DUE VOLTE Le coppie e le famiglie miste in Italia tra legami, discriminazioni, risorse.

Nel corso dell`evento, che si è tenuto il 6 dicembre scorso al Cnr di Roma, sono stati presentati i risultati della ricerca, le prospettive di intervento e le raccomandazioni di advocacy per la tutela dei diritti di coppie e famiglie miste in Italia.

Con il patrocinio di @cnrsocial

Foto di: @sabrina_marchionne

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Alcuni scatti della presentazione nazionale del primo report sulle coppie e le famiglie miste in Italia a cura di @aifc.om e Confronti: IO FESTEGGIO DUE VOLTE Le coppie e le famiglie miste in Italia tra legami, discriminazioni, risorse.

Nel corso dell'evento, che si è tenuto il 6 dicembre scorso al Cnr di Roma, sono stati presentati i risultati della ricerca, le prospettive di intervento e le raccomandazioni di advocacy per la tutela dei diritti di coppie e famiglie miste in Italia.

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Foto di: @sabrina_marchionne

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Il 21 gennaio 2025 segnerà il quinto centenario del movimento anabattista zurighese, il cui inizio è identificato con il battesimo di Jörg Blaurock da parte di Conrad Grebel. Nonostante le divergenze tra le varie correnti anabattiste del Cinquecento, il movimento ha contribuito a definire princìpi come il rifiuto dell’uso della forza e la separazione dalla società peccatrice. Questioni che riemergono con forza anche al giorno d’oggi.

Leggi l`articolo di Fulvio Ferrario nel LINK IN BIO!

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Il 21 gennaio 2025 segnerà il quinto centenario del movimento anabattista zurighese, il cui inizio è identificato con il battesimo di Jörg Blaurock da parte di Conrad Grebel. Nonostante le divergenze tra le varie correnti anabattiste del Cinquecento, il movimento ha contribuito a definire princìpi come il rifiuto dell’uso della forza e la separazione dalla società peccatrice. Questioni che riemergono con forza anche al giorno d’oggi.

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Una citazione per ogni autore del libro "Israele e Palestina: la pace possibile Prospettive, esperienze, dialoghi". Tra loro giornalisti e attivisti per la pace, sia israeliani che palestinesi.

Il nono è Wasim Almasri, rifugiato palestinese di terza generazione, nato e cresciuto tra Libano, Siria e Gaza, vive con la moglie e i 4 figli a Ramallah. È direttore dei programmi Alliance for Middle East Peace (Allmep), una coalizione di oltre 170 organizzazioni che mirano alla cooperazione interpersonale, all’uguaglianza, alla società condivisa, alla comprensione reciproca e alla pace tra le loro comunità. Prima di entrare in Allmep, ha ricoperto il ruolo di direttore delle comunicazioni per OneVoice Palestine – un’organizzazione che sostiene gli attivisti per la pace in Israele, Palestina e a livello internazionale – e successivamente di vicedirettore della Zimam Foundation – un movimento giovanile che sfida lo status quo –, entrambi membri di Allmep.

Acquista il libro: link in bio!

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Una citazione per ogni autore del libro "Israele e Palestina: la pace possibile Prospettive, esperienze, dialoghi". Tra loro giornalisti e attivisti per la pace, sia israeliani che palestinesi.

Il nono è Wasim Almasri, rifugiato palestinese di terza generazione, nato e cresciuto tra Libano, Siria e Gaza, vive con la moglie e i 4 figli a Ramallah. È direttore dei programmi Alliance for Middle East Peace (Allmep), una coalizione di oltre 170 organizzazioni che mirano alla cooperazione interpersonale, all’uguaglianza, alla società condivisa, alla comprensione reciproca e alla pace tra le loro comunità. Prima di entrare in Allmep, ha ricoperto il ruolo di direttore delle comunicazioni per OneVoice Palestine – un’organizzazione che sostiene gli attivisti per la pace in Israele, Palestina e a livello internazionale – e successivamente di vicedirettore della Zimam Foundation – un movimento giovanile che sfida lo status quo –, entrambi membri di Allmep.

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SAVE THE DATE
🕊️Fermiamo l’odio in Medio Oriente: l’esempio del villaggio di Neve Shalom – Wahat al-Salam

martedì 21 gennaio 2025 - ore 18.30
Salone Clerici c/o Acli,
via della Signora, 3 - Milano

Il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”, lanciato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) insieme alla rivista Confronti è al suo primo appuntamento.

Questo progetto, il cui gruppo di lavoro è coordinato dalla prof.ssa Debora Spini, mira a sostenere aiuti umanitari a Gaza e in Libano. Inoltre, sta promuovendo iniziative di dialogo tra israeliani e palestinesi, coinvolgendo attivisti e organizzazioni impegnate nella riconciliazione e nella convivenza pacifica.

In collaborazione con il Centro studi Confronti e altre realtà, la FCEI lavora per favorire incontri e dibattiti, nella prospettiva di una “equivicinanza” ai due popoli e di un impegno concreto contro antisemitismo, islamofobia e odio razziale, nonché per dare un contributo al difficile compito di mantenere aperti spazi di dialogo, in vista della costruzione di una pace giusta.

Il primo incontro, che si terrà a Milano il 21 gennaio, vedrà le testimonianze di Shireen Najjar (Neve Shalom – Wahat al-Salam) e Dorit Alon Shippin (Neve Shalom – Wahat al-Salam). A seguire interventi del pastore Alessandro Spanu (presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia – UCEBI) per la FCEI e della pastora Cristina Arcidiacono per il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace” FCEI/Confronti, Giulia Ceccutti (Associazione italiana amici di Neve Shalom – Wahat al-Salam) e Mauro Montalbetti (IPSIA/ACLI, progetto “Voci di pace”). Modera Gabriele Arosio (segretario di presidenza delle ACLI Milanesi con delega alla cultura, educazione e partecipazione).

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martedì 21 gennaio 2025 - ore 18.30
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via della Signora, 3 - Milano

Il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”, lanciato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) insieme alla rivista Confronti è al suo primo appuntamento.

Questo progetto, il cui gruppo di lavoro è coordinato dalla prof.ssa Debora Spini, mira a sostenere aiuti umanitari a Gaza e in Libano. Inoltre, sta promuovendo iniziative di dialogo tra israeliani e palestinesi, coinvolgendo attivisti e organizzazioni impegnate nella riconciliazione e nella convivenza pacifica.

In collaborazione con il Centro studi Confronti e altre realtà, la FCEI lavora per favorire incontri e dibattiti, nella prospettiva di una “equivicinanza” ai due popoli e di un impegno concreto contro antisemitismo, islamofobia e odio razziale, nonché per dare un contributo al difficile compito di mantenere aperti spazi di dialogo, in vista della costruzione di una pace giusta.

Il primo incontro, che si terrà a Milano il 21 gennaio, vedrà le testimonianze di Shireen Najjar (Neve Shalom – Wahat al-Salam) e Dorit Alon Shippin (Neve Shalom – Wahat al-Salam). A seguire interventi del pastore Alessandro Spanu (presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia – UCEBI) per la FCEI e della pastora Cristina Arcidiacono per il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace” FCEI/Confronti, Giulia Ceccutti (Associazione italiana amici di Neve Shalom – Wahat al-Salam) e Mauro Montalbetti (IPSIA/ACLI, progetto “Voci di pace”). Modera Gabriele Arosio (segretario di presidenza delle ACLI Milanesi con delega alla cultura, educazione e partecipazione).

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Dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 e l’escalation del conflitto a Gaza, che continua a colpire duramente la popolazione civile, si è registrato a livello globale un aumento significativo di episodi di islamofobia e antisemitismo.

Leggi l`articolo di Michele Lipori nel LINK IN BIO!

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Dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 e l’escalation del conflitto a Gaza, che continua a colpire duramente la popolazione civile, si è registrato a livello globale un aumento significativo di episodi di islamofobia e antisemitismo.

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Una citazione per ogni autore del libro "Israele e Palestina: la pace possibile Prospettive, esperienze, dialoghi". Tra loro giornalisti e attivisti per la pace, sia israeliani che palestinesi.

L`ottavo è Davide Lerner, giornalista italiano, attualmente è ricercatore al Reuters Institute di Oxford. È una delle voci di Radio3 e ha lavorato per tre anni nella redazione del quotidiano “Haaretz” in Israele. È laureato presso la Columbia University di New York, dove ha vinto il James Wechsler Award per il giornalismo internazionale e il primo premio per la miglior tesi.

Acquista il libro: link in bio!

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Una citazione per ogni autore del libro "Israele e Palestina: la pace possibile Prospettive, esperienze, dialoghi". Tra loro giornalisti e attivisti per la pace, sia israeliani che palestinesi.

L`ottavo è Davide Lerner, giornalista italiano, attualmente è ricercatore al Reuters Institute di Oxford. È una delle voci di Radio3 e ha lavorato per tre anni nella redazione del quotidiano “Haaretz” in Israele. È laureato presso la Columbia University di New York, dove ha vinto il James Wechsler Award per il giornalismo internazionale e il primo premio per la miglior tesi.

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Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2024, i siriani e le siriane nel Paese e nella diaspora hanno celebrato la caduta di un regime che aveva dominato per oltre cinquant’anni, con la fuga di Bashar al-Assad a Mosca. Nonostante le molte incertezze legate alla drammatica crisi economica e umanitaria, cresce la speranza che il popolo siriano, finalmente unito, possa costruire un futuro democratico e inclusivo per la Siria.

Leggi l`articolo di Asmae Dachan sul numero di gennaio!
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Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2024, i siriani e le siriane nel Paese e nella diaspora hanno celebrato la caduta di un regime che aveva dominato per oltre cinquant’anni, con la fuga di Bashar al-Assad a Mosca. Nonostante le molte incertezze legate alla drammatica crisi economica e umanitaria, cresce la speranza che il popolo siriano, finalmente unito, possa costruire un futuro democratico e inclusivo per la Siria.

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Con il ritorno di #Trump alla Casa Bianca, si riapre il dibattito sul futuro delle relazioni tra Stati Uniti e #Africa. In un Continente sempre più centrale negli equilibri globali, tra competizione con Cina e Russia e sfide interne, la politica estera americana è chiamata a un cambio di passo.

Leggi l`articolo di Enzo Nucci nel LINK IN BIO!

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Con il ritorno di #Trump alla Casa Bianca, si riapre il dibattito sul futuro delle relazioni tra Stati Uniti e #Africa. In un Continente sempre più centrale negli equilibri globali, tra competizione con Cina e Russia e sfide interne, la politica estera americana è chiamata a un cambio di passo.

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