In Kenya il terrorismo di matrice islamista continua a mietere vittime, senza che si riesca a elaborare una politica efficace di contenimento. Una guerra impropriamente definita “a bassa intensità” che dura ormai da ventuno anni.
attentati
Nella mattinata del 22 marzo abbiamo appreso, sgomenti, la notizia dei tremendi attentati che all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles hanno provocato oltre trenta vittime e duecentocinquanta feriti.
Senza poter addentrarci, ora, in un’analisi approfondita dei tragici eventi, vogliamo esprimere – insieme naturalmente al cordoglio per le vittime – la nostra totale condanna per la strategia della morte e del terrore portata nel cuore dell’Europa (nella capitale belga hanno sede, infatti, le massime istituzioni dell’Ue) da terroristi collegati con il cosiddetto Califfato dell’autoproclamatosi Stato islamico.
Dopo quanto è accaduto, ancora più determinato è il nostro impegno ad unirci a tutti coloro che si battono per contrastare il terrorismo e le sue radici, ovunque esso si manifesti, e chiunque lo promuova; per difendere la democrazia; per costruire un’Europa libera, solidale, giusta e accogliente; per vigilare contro ogni forma di discriminazione, razzismo e xenofobia.
Di fronte ai tragici attentati di Parigi di venerdì 13 novembre, noi esponenti di varie organizzazioni islamiche e cristiane, riuniti a Roma per il convegno promosso dalla rivista Confronti sul tema: «Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo» (13-14 novembre 2015), esprimiamo il nostro cordoglio e il nostro sconcerto, nonché la nostra solidarietà al popolo francese, con tutte le sue componenti religiose e culturali, e a tutti i popoli vittime del terrorismo. Condanniamo ogni forma di terrore e di violenza nel nome di Dio; rivolgiamo un appello a tutte le nostre comunità perché contrastino con tutte le loro forze messaggi d’odio e di violenza incompatibili con l’Islam, con il Cristianesimo e con tutte le altre religioni e il loro messaggio di pace. Rinnoviamo la nostra totale disponibilità a collaborare a ogni iniziativa tesa al dialogo interreligioso e al contrasto di ogni abuso della religione per perseguire obiettivi politici e di potere che nulla hanno a che fare con una fede autenticamente vissuta.
All’interno l’elenco dei promotori e le prime adesioni.
Per aderire all’appello, inviare una mail a: info@3.121.62.245