Ha fatto clamore la notizia che Bergoglio parteciperà al G7 a conduzione italiana, che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno. Eppure la sorpresa non dovrebbe essere assoluta, per diverse ragioni.
Bergoglio
Molto atteso il viaggio papale nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan previsto tra il 31 gennaio e il 5 febbraio prossimi. I due Paesi africani, squassati dai conflitti, saranno una prova impegnativa per le doti diplomatiche di Francesco, che dovrà districarsi in un ginepraio di violenza.
Abbiamo intervistato il pastore valdese Eugenio Bernardini, nel suo ultimo anno del suo mandato da moderatore della Tavola valdese. Riflessioni sul ruolo, oggi, di una Chiesa di minoranza che gode di un forte riconoscimento nell’opinione pubblica italiana e – pur consapevole delle proprie fragilità e limiti – si adopera per le libertà di tutti.
di Fausto Tortora e Mario Campli L’atto che ha “liberato” i profughi migranti dalla prigionia della nave Diciotti si presta ad una…
Il papa ha convocato per il 7 luglio, nel capoluogo pugliese, un vertice di leader cristiani per esprimere solidarietà ai cristiani del Medio Oriente perseguitati. Sono attesi tutti i patriarchi ortodossi ma, per ora, sembra che tra essi non vi sarà quello di Mosca, Kirill. Putin, tuttavia, potrebbe fargli cambiare idea.
di Luigi Sandri (redazione Confronti)
Francesco, un rivoluzionario? Per Marzano questo è un mito consolatorio, lontano dalla realtà. I cattolici “progressisti”, però, respingono con forza questa tesi. L’arduo confronto con i fatti.
di Patrizia Larese
Il Cile accoglie il papa nel suo viaggio in America Latina ma gli striscioni di “Bienvenido” hanno lasciato il posto alle numerose manifestazioni di protesta, destando non poche preoccupazioni. Negli ultimi giorni a Santiago del Cile e nei dintorni della capitale sono state danneggiate quattro parrocchie, gli attacchi non sono stati rivendicati ufficialmente.
di Luigi Sandri (redazione Confronti)
Il giubileo della Riforma, avviato il 31 ottobre 2016 a Lund dal papa e dalla Federazione luterana mondiale e appena concluso, ha segnato importanti gesti di riconciliazione, a livello di vertici, tra cattolici e luterani.
dal nostro inviato al Cairo – Luigi Sandri
L’auspicio della pace nella regione, la denuncia del terrorismo, la proclamazione del diritto “intangibile” alla libertà religiosa, il rilancio del dialogo interreligioso con i musulmani e quello ecumenico con la Chiesa copta, l’attenzione ai migranti: questi i temi maggiori del pellegrinaggio al Cairo, il 28 e 29 aprile, di Bergoglio.
di Claudio Paravati e Luigi Sandri
Accolto con tutti gli onori all’Avana, dove ha salutato anche l’ex lider maximo Fidel Castro, Francesco ha implicitamente indicato ai cattolici – la metà dei cubani – la strada per aiutare il passaggio dallo status quo ad un paese rinnovato che dispieghi le sue potenzialità e garantisca libertà di esprimersi a tutte le sue anime.
Se dal punto di vista mediatico l’icona del pellegrinaggio di papa Francesco a Cuba è stata il suo incontro con Fidel Castro, a livello profondo la domanda sottesa che attraversava in filigrana discorsi e gesti del pontefice e quelli dei suoi interlocutori – presidente Raúl Castro, vescovi, religiosi/e, giovani – era sul «come» accompagnare nel modo migliore la transizione del regime cubano dallo status quo alla «cosa», per ora indecifrabile, che si imporrà a seguito del miglioramento delle relazioni con gli Stati Uniti d’America, e che prima o poi inevitabilmente comporterà la fine del bloqueo (l’embargo che dura dal 1961, quando John Kennedy lo impose all’isola castrista, e che Raúl ha definito «crudele, illegale e immorale»); e che si imporrà all’uscita dei fratelli Castro dalla scena politica. Questo sembra a noi il filo rosso che ha collegato i vari eventi della visita papale (19-22 settembre) a Cuba
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