di Nadia Angelucci. Giornalista e scrittrice. Era il 25 gennaio 2019 quando dal bacino di decantazione della miniera di ferro di Córrego…
Brasile
di Nadia Angelucci. Giornalista e scrittrice. Nell’ultimo rapporto annuale rilasciato dalla Commissione pastorale della terra, un ente ecumenico nato nel 1975, viene…
di Teresa Isenburg. Docente di Geografia economico-politica all’Università di Milano Le parole dette, scritte, pensate attorno al Virus, da molti mesi primo…
di Michele Lipori. Redazione Confronti. Nell’ottobre 2018, il candidato del Partido Social Liberal (PSL), Jair Messias Bolsonaro, ha vinto le presidenziali del…
Se la pandemia ha rallentato l’economia globale, la deforestazione della foresta amazzonica sta accelerando.
Organizzazioni illegali continuano ad operare nella zona, portando con sé anche il virus che si fa strada fra le popolazioni indigene.
“I can’t breathe”. Le parole di George Floyd nel Brasile di Bolsonaro
di Frei Betto (teologo, scrittore e politico brasiliano) L’articolo apparso sulla Folha de S. Paulo è a firma di Frei Betto, teologo,…
L’omicidio dell’attivista e politica brasiliana Marielle Franco, avvenuto il 14 marzo del 2018 a Rio De Janeiro, ha scosso l’opinione pubblica di tutto il mondo. A distanza di due anni c’è, in Brasile, l’idea di produrre una fiction sulla sua vita. Non senza polemiche.
La sovraesposizione nel rapporto con Israele risponde anche a una pressione dei dirigenti politici evangelicali ai quali Bolsonaro deve non poco della sua elezione.
In seguito all’Operazione “autolavaggio” del 2016 sono state rivolte a Luiz Inácio Lula da Silva delle accuse di corruzione. Da allora, su decisione del Supremo tribunale federale, Lula è detenuto nelle carceri di stato, prima dell’espletamento di tutti i gradi di giudizio. L’accusa parla di prove inconfutabili, ma forse non tutto è come sembra.
Che cosa è in gioco nell’attuale crisi brasiliana: ricolonizzazione o rifondazione?
La sconfitta di Lula nel Supremo Tribunal Federal (STF), con il rifiuto dell’habeas corpus e quindi la sua possibile detenzione, rivela il ritorno delle forze dell’arretramento che hanno scatenato il golpe parlamentare, giuridico e mediatico contro Dilma Rousseff nel 2016.
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