di Bruna Iacopino
Via Cupa è una stradina minuscola a due passi dalla stazione Tiburtina, a Roma. Se guardi intorno tra la tangenziale, la stazione e l’immenso cimitero del Verano, quasi scompare, sommersa dal traffico caotico di una città che non dorme mai. Eppure si apre in un grande sorriso di fronte ad ogni straniero che incontra. Il sorriso è quello dei volontari del Baobab, gli stessi che lo scorso anno sono rimbalzati agli onori delle cronache per aver gestito in maniera autonoma ma efficace, contando sulla solidarietà di cittadini e associazioni, quella che stava assumendo i tratti di una vera e propria emergenza umanitaria: le migliaia di persone arrivate a Roma dopo un viaggio della speranza e accalcate ai margini della stazione Tiburtina nel tentativo di prendere un treno per approdare al Nord Europa.
Bruna Iacopino
di Bruna Iacopino – Torniamo a occuparci delle carceri, tema di cui i media non parlano abbastanza, per fare il punto sugli ultimi sviluppi della situazione. Accanto ai tanti problemi (e in questo servizio parliamo anche di quelli meno conosciuti), vogliamo raccontare anche le esperienze positive e gli elementi di speranza.
Raccontare il carcere nel nostro paese non è impresa facile. Parlare di carcere significa ormai affrontare i nodi che da anni lo rendono problematico, e che hanno già comportato per l’Italia la condanna della Commissione europea dei diritti dell’uomo. Il sovraffollamento tiene banco, accanto ai suicidi e ai vari richiami istituzionali e non, affinché si trovino delle soluzioni a livello politico…
Recinzioni, telecamere di sorveglianza, pass: questo il modello campo nomadi «targato Roma», la cui gestione verrà presto affidata alla Croce Rossa per…