di Brunetto Salvarani (teologo)
Il 15 novembre è venuta a mancare una delle voci più autorevoli del rabbinato europeo.
Brunetto Salvarani
di Brunetto Salvarani (docente di Teologia della Missione e del Dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna)
di Brunetto Salvarani (docente di Teologia della Missione e del Dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna)
Un ricordo del teologo Christian Albini, scomparso il 9 gennaio.
di Brunetto Salvarani (teologo, saggista, direttore di Qol)
Lo scorso 12 maggio, parlando all’Unione Internazionale delle Superiore Generali, a una domanda sulla creazione di figure diaconali al femminile, papa Francesco ha risposto di voler costituire una commissione che studi la questione. Tanto è bastato per rilanciare non solo l’idea di ordinare delle donne in una Chiesa che, com’è noto, non le ammette a divenire presbitere, ma anche per rilanciare un dibattito sul loro ruolo complessivo: lo stesso Bergoglio, nell’occasione, ha ammesso che in ambito ecclesiale «è molto debole l’inserimento delle donne nei processi decisionali».
L’intervento è passato nell’opinione pubblica per il tema donne e diaconato: il che, ha evidenziato la presidentessa del Coordinamento teologhe italiane, Cristina Simonelli, mostra che i tanti rifiuti a discutere l’argomento nel mezzo secolo che ci separa dal Vaticano II non sono per nulla condivisi nella comunità ecclesiale. Non solo dalle donne, consacrate o no, ma anche da molti uomini.
di Brunetto Salvarani (teologo, direttore di CEM Mondialità e di Qol – curatore del dossier “Religioni ed economia” assieme al direttore di Confronti, Claudio Paravati)
«Dovremo adattarci ad avere meno risorse. Meno soldi in tasca. Essere più poveri. Ecco la parola maledetta: povertà. Ma dovremo farci l’abitudine. Se il mondo occidentale andrà più piano, anche tutti noi dovremo rallentare. Proviamoci, con un po’ di storia alle spalle, con un po’ d’intelligenza e d’umanità davanti» (Edmondo Berselli, L’economia giusta, 2010).
La crisi finanziaria ed economica scoppiata nel 2008 e le successive difficoltà di quelle economie occidentali che fino a tempi recenti sembravano prosperare ci hanno costretto a riaprire un’agenda che sembrava definitivamente chiusa con la definitiva vittoria del capitalismo e la contestuale catastrofe dei sistemi del cosiddetto «socialismo reale». La cosa ha spinto fra l’altro diversi autori a mettere a tema le questioni economiche, la loro fragilità e il loro rapporto con i sistemi religiosi…
di Brunetto Salvarani
Per capire qualcosa dell’eccezionalità dell’evento del 22 giugno, parto con una memoria personale: ripenso a quando, fine anni Settanta, con un gruppetto di amici della parrocchia accompagnati dal nostro frate di riferimento, in un viaggio a Ginevra decidemmo di entrare a visitare la chiesa di Giovanni Calvino. Di fronte a tale ipotesi, accadde qualcosa da noi ragazzi del tutto imprevisto: il buon frate sbiancò, si fece muto, entrammo con lui visibilmente imbarazzato, e riprese a parlare solo dopo essere uscito. Guardandoci di traverso, stupito che non capissimo quanto grave fosse ciò che avevamo fatto, e l’avevamo costretto a fare. Negli anni seguenti, avrei raccolto ben altre testimonianze del dileggio sistematico e popolare dei cattolici nei confronti dei valdesi e di altre realtà di matrice protestante, fino agli anni del Vaticano II. Ma todo cambia, e fortunatamente non sempre in peggio. L’ecumenismo, dono di Dio al cristianesimo novecentesco, si è progressivamente fatto strada: troppo lentamente, secondo qualcuno, eppure riuscendo a favorire la creazione di un clima (almeno) di rispetto reciproco fra le Chiese.
Foto: Pietro Romeo/Riforma
di Brunetto Salvarani
Tra poche settimane, dal 5 al 19 ottobre 2014, si terrà un’Assemblea generale straordinaria del Sinodo cattolico dei vescovi sul tema «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione». Banco di prova per nulla secondario per la volontà riformatrice di papa Francesco, e per la sua idea di «decentralizzazione» (come l’ha chiamata nell’esortazione Evangelii gaudium), l’evento rappresenterà anche l’occasione per fare il punto su un argomento – quello della famiglia, appunto – che si presenta oggi delicato quanto pochi altri, ma anche impossibile da trascurare per (tutte) le religioni, nel quadro di un pianeta sempre più globalizzato. Tanto più in un momento storico in cui, come teorizza il sociologo Zygmunt Bauman, si assiste all’evidente tramonto dei legami affettivi duraturi e stabili, e anche l’istituto familiare si trova esposto alle contraddizioni di una società ormai liquida. A suo parere, fondamentalmente, e appare difficile dargli torto, abbiamo perso la capacità di guardare lontano, e si pensa a vivere solo nell’immediato. Una «miopia» che porta a pensare esclusivamente all’oggi, al massimo a domani, ma non oltre; tutto viene sacrificato all’utilità del momento.
Come ogni anno, il numero di settembre di Confronti è monografico e il tema di quest’anno è «Religioni e sessualità». Questo numero speciale, curato da Brunetto Salvarani, vede gli interventi di Christian Albini, Roberto Alessandrini, Gianpaolo Anderlini, Michael Ascoli, Bruno Bignami, Sergio Bocchini, Paolo Boschini, Stefano Bovero, Giacomo Coccolini, Giancarla Codrignani, Marco Dal Corso, Mauro Dal Molin, Cristiana Dobner, Lino Ferracin, Antonella Fucecchi, Ermanno Genre, Gian Mario Gillio, Mariachiara Giorda, Sara Hejazi, Adel Jabbar, David Lifodi, Lidia Maggi, Gerard Mannion, Paolo Naso, Luca Maria Negro, Rita Roberto, Brunetto Salvarani, Giovanni Sarubbi, Letizia Tomassone, Marco Valli (Osel Dorje), Luciano Zappella, Luca Zottoli.
L’Oriente è Oriente, e l’Occidente è Occidente – dichiarò una volta lo scrittore inglese Rudyard Kipling – né mai s’incontreranno». Una profezia…
Era un’accogliente serata estiva ad Assisi-Santa Maria degli Angeli, una ventina d’anni fa, quando ho assaporato da vicino il senso del passo…
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