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Opinioni

Non ci arrendiamo e proviamo a ripartire

by redazione 15 Gennaio 2012

di redazione 15 Gennaio 2012

Tre mesi fa abbiamo lanciato il grido di allarme e per fortuna molti di voi ci hanno ascoltato. Grazie al vostro aiuto…

Cultura

SOS CONFRONTI – AIUTATECI AD ANDARE AVANTI

by redazione 7 Gennaio 2012

di redazione 7 Gennaio 2012

Da quando abbiamo lanciato la campagna per la salvezza di Confronti, sono arrivate numerose attestazioni di solidarietà e di vicinanza. Ringraziamo davvero di…

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Religioni • politica • società
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All’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, l’opinione pubblica interna e internazionale unitamente alla gran parte dei leader di governo erano, senza dubbio alcuno, a favore del capo di governo israeliano Benjamin Netanyahu. Mesi dopo, questo appoggio si sta sgretolando e non solo all’interno del suo Paese ma anche in ambito internazionale.

Leggi l`articolo di Raul Caruso nel LINK IN BIO!

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All’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, l’opinione pubblica interna e internazionale unitamente alla gran parte dei leader di governo erano, senza dubbio alcuno, a favore del capo di governo israeliano Benjamin Netanyahu. Mesi dopo, questo appoggio si sta sgretolando e non solo all’interno del suo Paese ma anche in ambito internazionale.

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Agàpe, il documentario di @Velania_A_Mesay e Tomi Mellina Bares, coprodotto da Confronti Kino, continua il suo viaggio con La Spezia! Il 22 aprile sarà presentato alle 21.00 a La Spezia presso il @cinemailnuovolaspezia Vi aspettiamo!

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Agàpe, il documentario di @velania_a_mesaye Tomi Mellina Bares, coprodotto da Confronti Kino, arriva anche a Genova!

Il 21 aprile sarà presentato alle 21.15 a Genova presso il @cineclubnickelodeon
Saranno presenti, assieme agli autori, @sbebbintheair, @simoh_kaabour e @claudioparavati
Non mancate!

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Agàpe, il documentario di @velania_a_mesay e Tomi Mellina Bares, coprodotto da Confronti Kino, continua a viaggiare per l`Italia!

Vi aspettiamo il 20 aprile a Brescia alle 18.15 al Cinema Nuovo Eden.

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Agàpe, il documentario di @velania_a_mesay e Tomi Mellina Bares, coprodotto da Confronti Kino, continua a viaggiare per l'Italia!

Vi aspettiamo il 20 aprile a Brescia alle 18.15 al Cinema Nuovo Eden.

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Le elezioni in Iran di marzo scorso hanno visto una bassissima affluenza alle urne (41%) e hanno rappresentato un termometro degli umori politici del Paese, soprattutto della popolazione più giovane. Ad ogni modo, le elezioni hanno confermato il predominio dei conservatori rispetto ai riformisti, con solo 30 riformisti che sono riusciti a ottenere l’approvazione per candidarsi.

Leggi l`articolo di Enrico Campofreda su Confronti di aprile!
Acquistalo nel LINK IN BIO!

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Le elezioni in Iran di marzo scorso hanno visto una bassissima affluenza alle urne (41%) e hanno rappresentato un termometro degli umori politici del Paese, soprattutto della popolazione più giovane. Ad ogni modo, le elezioni hanno confermato il predominio dei conservatori rispetto ai riformisti, con solo 30 riformisti che sono riusciti a ottenere l’approvazione per candidarsi.

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Le elezioni presidenziali in Russia si sono svolte dal 15 al 17 marzo scorso e sono state segnate da una nettissima vittoria del presidente in carica Vladimir Putin, che ha rivendicato l’87% dei voti, la più alta percentuale di vittoria in un’elezione presidenziale nella Russia post-sovietica. Ma sono molti i dubbi sulla democraticità del processo elettorale.

Leggi il Data Journalism di Michele Lipori nel LINK IN BIO!

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Le elezioni presidenziali in Russia si sono svolte dal 15 al 17 marzo scorso e sono state segnate da una nettissima vittoria del presidente in carica Vladimir Putin, che ha rivendicato l’87% dei voti, la più alta percentuale di vittoria in un’elezione presidenziale nella Russia post-sovietica. Ma sono molti i dubbi sulla democraticità del processo elettorale.

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Oggi abbiamo presentato presso la sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) "Made in Immigritaly. Terre, colture, culture. Primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare"

Il rapporto, curato da Maurizio Ambrosini, Rando Devole, Paolo Naso, Claudio Paravati, è stato commissionato dalla @fai_cisl e realizzato dal Centro Studi Confronti.

La ricerca esamina i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in contesti specifici e analizza, oltre alle criticità, i diversi profili del fenomeno, inclusi gli esiti più incoraggianti, frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale che si stanno realizzando sui luoghi di lavoro. La ricerca affronta anche nove casi studio in otto regioni italiane e raccoglie dati, analisi e proposte.

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Oggi abbiamo presentato presso la sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) "Made in Immigritaly. Terre, colture, culture. Primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare"

Il rapporto, curato da Maurizio Ambrosini, Rando Devole, Paolo Naso, Claudio Paravati, è stato commissionato dalla @fai_cisl e realizzato dal Centro Studi Confronti.

La ricerca esamina i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in contesti specifici e analizza, oltre alle criticità, i diversi profili del fenomeno, inclusi gli esiti più incoraggianti, frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale che si stanno realizzando sui luoghi di lavoro. La ricerca affronta anche nove casi studio in otto regioni italiane e raccoglie dati, analisi e proposte.

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Le elezioni del 2024 sono cruciali per il futuro politico ed economico dell’India. Il partito di governo, il Bharatiya Janata Party, fautore dell’ideologia dell’hindutva di stampo nazionalista e religioso, ha ottenuto una vittoria significativa nelle elezioni regionali, rafforzando la sua posizione per la corsa al governo nazionale, mentre l’attuale Primo ministro Narendra Modi cercherà di ottenere un terzo mandato.

Leggi l`articolo di Debora Spini su Confronti di aprile!
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Le elezioni del 2024 sono cruciali per il futuro politico ed economico dell’India. Il partito di governo, il Bharatiya Janata Party, fautore dell’ideologia dell’hindutva di stampo nazionalista e religioso, ha ottenuto una vittoria significativa nelle elezioni regionali, rafforzando la sua posizione per la corsa al governo nazionale, mentre l’attuale Primo ministro Narendra Modi cercherà di ottenere un terzo mandato.

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