intervista a Stefano Allievi, professore di Sociologia all’Università di Padova
«Anche se la maggior parte delle persone incriminate per i fatti della notte di Capodanno a Colonia proviene da Paesi musulmani, non è la religione l’elemento scatenante».
I vergognosi episodi di molestia sessuale nei confronti delle donne avvenuti a Colonia e in altre città tedesche durante i festeggiamenti del Capodanno hanno fatto molto discutere. Diverse realtà politiche e molti media – in Germania, in Italia e altrove – hanno suggerito l’esistenza di un nesso diretto tra l’accaduto e le perenni questioni dell’immigrazione e della religione islamica che animano intensamente il dibattito politico e mediatico in Europa. Questa faccenda, accaduta in piena emergenza profughi in Europa, rischierà di condizionare negativamente l’approccio istituzionale alla questione dei richiedenti asilo e protezione umanitaria. Tale rischio è stato espresso anche dal sociologo Stefano Allievi in questa intervista per Confronti. Secondo Allievi non vi è nessuna relazione diretta tra l’accaduto, la religione e l’immigrazione in senso lato.
Capodanno
di Gianna Urizio (giornalista, già presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, impegnata al Centro antiviolenza “Donna LISA” di Roma)
Non si può certamente ignorare la gravità degli episodi di Capodanno a Colonia, ma non si può neanche imputarli semplicisticamente alla cultura “machista” musulmana, perché in Germania, come da noi, un terzo delle donne nella loro vita hanno subito molestie o violenze sessuali.
È utile talvolta avere la possibilità della distanza per riflettere su eventi che i media ci hanno presentato in modo convulso. È il caso degli eventi di Colonia e lo sciame mediatico che ha suscitato, che di fatto ha intrecciato tutti i problemi politici e sociali che attraversano l’Europa con le molestie sessuali, i furti e la violenza che hanno subito le donne la notte di Capodanno. Sicuramente il flusso immigratorio del 2015, cresciuto al di là di ogni previsione, ha posto e sta ponendo dei problemi oggettivi di accoglienza e quindi non può sorprendere che i media abbiano creato un vero e proprio cortocircuito tra immigrazione, violenze e scontro di civiltà.