Oggi ci ha lasciato Giovanni Franzoni, fondatore della Comunità cristiana di base di San Paolo a Roma. Nel 1974 è stato tra gli iniziatori del progetto Com-Nuovi Tempi e in seguito di Confronti. Ha scritto per noi ogni mese, fino all’ultimo, nella sua rubrica “Note dal margine”.
Vi proponiamo qui di seguito alcuni ricordi della sua figura.
Comunità di base
di Patrizia Cupelloni (psicoanalista)
Vi proponiamo un intervento pronunciato in occasione dell’incontro sul libro della pastora Elizabeth Green “Padre Nostro? Dio, genere, genitorialità” che si è svolto nella Comunità cristiana di base di San Paolo a Roma.
“Vino Nuovo in otri vecchi: Novità e contraddizioni nelle comunità e nella società al tempo di Francesco”. Questo il titolo del XXXVI Incontro nazionale delle Comunità cristiane di base che si è tenuto a Verona a fine aprile. Pubblichiamo di seguito alcuni interventi di chi ha dato vita a quel dibattito articolato. I primi due li trovate anche sul numero di giugno 2016 di Confronti.
«Uscire dal pensiero unico neoliberale è l’unica uscita giusta dalla crisi europea». Questo il titolo del manifesto approvato a Buizingen, nelle Fiandre, a conclusione del IX Incontro europeo delle Cdb che si è svolto dal 19 al 21 settembre e ha visto al presenza di un centinaio di persone provenienti da Austria, Germania, Francia, Belgio (Fiandre e Vallonia), Svizzera, Italia e Spagna (Aragona, Andalusia, Paese Basco).
«Il Vangelo ci farà liberi» è il tema del nostro IX Inconto europeo delle Cdb. Sollecitati dalla questa verità, pensiamo che il neoliberismo e il pensiero unico, come forme moderne del capitalismo, sono all’origine dell’impoverimento e della morte di milioni di persone e dello stesso pianeta, precisamente nel giorno nel quale milioni di persone si mobilitano per ricordare ai governi la nostra responsabilità nel cambiamento del clima.
«L’attuale sistema economico è ingiusto e, nella sua radice, uccide», afferma papa Francesco. «Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare?» (salmo 11). «Non si opprimeranno gli uni gli altri» (Levitico, 25).
Il pensiero unico stabilito dal Sistema è responsabile di gran parte dei mali della gente. Nel 1995 Ignacio Ramonet lo definì come «…una visione sociale, una ideologia che si pretende esclusiva, naturale, non discutibile, e che sostiene – tra le altre – queste tesi: (segue all’interno)
In questo libro (che è stato presentato a Roma, al Campidoglio, martedì 20 maggio) Giovanni Franzoni racconta, per la prima volta in modo non episodico, la sua vita, dandoci modo di riflettere sulle circostanze che hanno influito sulle sue scelte. Oltre ottant’anni, cruciali nella storia del nostro paese e della Chiesa cattolica, scorrono sotto i nostri occhi attraverso i ricordi di un protagonista. Dopo l’età giovanile trascorsa a Firenze nel periodo fascista e della guerra, completa i suoi studi a Roma e nel 1950 entra nel Monastero benedettino di S. Paolo. Divenuto abate nel 1964, partecipa alle ultime due sessioni del Concilio Vaticano II, del quale ricorda fatti poco noti e personaggi importanti. Di questi ultimi sono riportate in appendice lettere inedite, accanto alla testimonianza toccante delle zie, che, a Firenze, seguivano “dal basso” le sue travagliate vicende. Infatti, quei “profeti di sventura” che Giovanni XXIII aveva temporaneamente messo a tacere, rialzano presto la testa e vedono nelle scelte sue e di altre chiese locali, una pericolosa deriva radicale. Seguiamo quindi i retroscena del suo strano “processo”, al termine del quale è costretto a rassegnare, nel 1973, le dimissioni e a trasferirsi in modesto locale lungo la Via Ostiense con la Comunità nel frattempo costituitasi attorno a lui e che tuttora opera cercando di testimoniare un modo “altro” di essere Chiesa.
Il 2 settembre 1973 don Giovanni Franzoni, da poche settimane ex abate di san Paolo fuori le Mura, celebrava la prima messa – che per il Vicariato di Roma “non era né autorizzata né proibita” – nel salone, spoglio e un poco sconnesso, di Via Ostiense 152/B, a mezzo chilometro dalla basilica. Questo piccolo evento rappresenta simbolicamente l’atto costitutivo della Comunità cristiana di base di san Paolo, formata da quelle persone che, nel vivace clima del post-Concilio, negli anni precedenti avevano attorniato l’abate Franzoni nell’abbazia e nella basilica, con lui riflettendo sulla realtà sociale ed ecclesiale. Da allora sono passati quarant’anni e, come abbiamo fatto dieci e vent’anni fa, abbiamo pensato di fermarci un momento a guardare indietro per poi meglio guardare avanti e proseguire il cammino.
All’interno il programma dei festeggiamenti che si terranno il 5 e 6 ottobre a Roma
- 1
- 2