La Comunità di san Paolo in Roma racconta la sua esperienza di superamento della prassi della Chiesa che, contravvenendo l’esempio di Gesù, a poco a poco ha costruito una istituzione patriarcale e maschilista. È ora che anche le donne tornino a presiedere la Cena del Signore.
Concilio
Sempre più profondo il contrasto tra Mosca e Costantinopoli. L’incontro “fraterno” di Amman disertato dai più.
Il patriarca greco di Gerusalemme, Theophilos III, il 25-27 febbraio ha invitato ad Amman – la Giordania fa parte della sua giurisdizione…
di Luigi Sandri
Rappresentanze molto qualificate dell’ebraismo ortodosso danno la loro valutazione di “Nostra aetate”, il testo del Concilio che cambia radicalmente l’atteggiamento cattolico fino ad allora anti-ebraico. I rabbini raccomandano la collaborazione per la pace con i “fratelli” cattolici, ma mettono in guardia da cedimenti teologici.
Giovanni Franzoni. Qualche flash sulla vita e le opere di un “cattolico marginale”
di Luigi Sandri
Tratteggiare pur velocemente, a pochi giorni dalla sua scomparsa (13 luglio), la vita e le opere di Giovanni Franzoni, è impresa ardua. Siamo ancora immersi nella commozione, nei ricordi, nel pensiero della veglia…
dal nostro inviato a Creta Luigi Sandri
Grandemente atteso, si è svolto infine a Creta il “Santo e Grande Concilio” che, su quattordici Chiese ortodosse, ne ha viste presenti dieci (assenti la Chiesa russa e altre tre). Approvati sei documenti, un’enciclica e un messaggio che evidenziano luci e difficoltà dell’Ortodossia oggi. L’irrisolto rapporto con la modernità.
Dopo quasi mille anni vuoti di un simile evento, e dopo oltre cinque decenni di preparazione prossima, finalmente dieci delle quattordici Chiese autocefale – mancavano infatti quattro patriarcati, e tra essi quello di Mosca, al quale appartiene il 60% dei duecento milioni di ortodossi sparsi nel mondo – hanno celebrato a Creta (19-26 giugno) il “Santo e grande Concilio della Chiesa ortodossa”, che si è concluso con l’approvazione dei sei documenti già da tempo nella sostanza predisposti, e con la pubblicazione di una enciclica, e di un più corto messaggio, che riassumono il lavoro compiuto e prospettano il futuro in un secolo, il XXI, che secondo Bartolomeo I (patriarca di Costantinopoli e “primus inter pares” tra i gerarchi delle Chiese sorelle) potrebbe e dovrebbe essere il “secolo dell’Ortodossia”.
di Luigi Sandri
La storia insegna che, quando tra un papa regnante e i fedeli s’intreccia un certo “feeling”, le parole d’ordine e gli esempi che vengono da Roma sono particolarmente sentiti e seguiti. Perciò, che Francesco abbia indetto un Giubileo straordinario della misericordia, è una scelta davvero feconda, in prospettiva capace di avviare una rivoluzione, pacifica ma trascinante, all’interno della Chiesa cattolica e, per contagio, almeno in parte, al di fuori di essa. Continuando per un anno a suonare l’inno della e alla misericordia, la campana di San Pietro rende dunque un servizio prezioso.
Ma che significa “misericordia”? Quella del Padre verso di noi che – sottolinea il papa – ci ama per primo e ci perdona sempre; e la disponibilità di ogni persona a perdonare chi le ha fatto un torto. È dunque l’invito a una conversione personale. Però la misericordia dovrebbe riguardare anche la Chiesa romana in quanto comunità semper reformanda, insiste Francesco.
di Luigi Sandri
L’Assemblea che in ottobre (4-25) ha riflettuto sulla famiglia ha raggiunto alcune conclusioni aperte al futuro ma, su molti temi che hanno visto i «padri» divisi, ha confermato visioni pastorali arcaiche, respinte da molti cattolici. Il chiaroscuro del Sinodo accelera perciò la necessità di un nuovo e rappresentativo Concilio.
Sarà il tempo a dire se le conclusioni del Sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia avranno portato pace e chiarezza all’interno della Chiesa cattolica romana, o se l’audacia su alcuni temi, la reticenza e le contraddizioni su altri, e l’armistizio su altri ancora – come la non esplicita ammissione alla comunione delle persone divorziate e risposate civilmente – riaprirà contrasti dottrinalmente irrisolti e dibattiti laceranti su problemi pastorali assai sentiti dalle persone direttamente interessate e dagli stessi parroci chiamati a «discernere caso per caso». E perciò papa Francesco, da una parte rinfrancato per alcuni «consigli» incoraggianti giuntigli da un’Assemblea consultiva che sembra aver compreso il suo leit-motiv sulla misericordia, ma anche reso pensoso per altri pesanti «no» o «ni», nella sua esortazione apostolica post-sinodale dovrà trovare una sintesi, aperta al futuro, tra le strade nuove imboccate e i problemi semplicemente rinviati e le parole attese ma non dette.
di L. Sandri
Nei primi cento giorni dell’episcopato romano di papa Francesco ci sono molte luci, che hanno acceso tante speranze. Vi sono però, anche,…
Papa Francesco ha affidato ad otto cardinali dei cinque continenti il compito di dargli dei «consigli» per governare la Chiesa universale e…
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