di Roberto Saviano (Scrittore e giornalista) (Intervista a cura di Luca Attanasio) La pandemia ha influito sul potenziamento delle mafie nel nostro…
criminalità
di Liliana Madeo (Giornalista e scrittrice) (Intervista a cura di Michele Lipori) Il libro Donne di mafia aiuta a smontare un cliché…
di Michele Lipori. Redazione Confronti Lo scorso 14 è stato rilasciato il report EU SOCTA 2021 (European Union – Serious and Organised…
di Enzo Nucci. Corrispondente della Rai per l’Africa subsahariana. Da anni la società civile kenyana denuncia l’uso eccessivo della forza da parte…
di Massimiliano Di Giorgio (giornalista Reuters)
Guardando i telegiornali e leggendo i giornali nelle ultime settimane, l’idea che l’opinione pubblica si è fatta di Ostia è che presenti una situazione analoga a quella descritta nella fiction “Suburra” (che in parte è ambientata proprio lì).
di Enzo Ciconte
(docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma Tre e consulente delle Nazioni Unite)
Con l’indagine definita Mafia capitate il panorama mafioso s’è arricchito di una organizzazione mafiosa molto particolare perché è capeggiata, secondo l’accusa, da Massimo Carminati (noto esponente della destra eversiva) e composta da romani. Dopo gli arresti è subito iniziato un controcanto teso a veicolare l’idea che quella scoperta non era mafia, era soltanto un gruppo di individui abituati a chiacchierare per telefono: una mafia all’amatriciana, alla coda alla vaccinara, certo chiacchierona ma assolutamente innocua e non pericolosa. Il sospetto è che una tale tesi nasconda la convinzione, un po’ razzista, che non ci può essere mafia se non è formata da siciliani, calabresi, campani o pugliesi. Il panorama mafioso è davvero cambiato negli ultimi anni, e in segmenti significativi. Ad esempio, è certo che Cosa nostra sta attraversando un periodo di forte difficoltà. La difficoltà nasce dal fatto che è clamorosamente fallita l’operazione stragista, quella che ha portato tra il ‘92 e il ‘94 ad insanguinare la Sicilia con le stragi di Falcone e Borsellino e poi quelle di Roma, Milano e Firenze.