di Raul Caruso. Economista, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Direttore del Center for Peace Science Integration and Cooperation (CESPIC) di Tirana.…
crisi economica
Ormai in piena “Fase 2”, con la conseguente maggior libertà di spostamento, è più facile imbattersi in altre persone che – intente nelle proprie faccende – cercano, come tutti, di mettere ordine nel caos derivato dalla pandemia.
di Thierry Vissol Economista e storico, direttore del Centro Librexpression – Fondazione Giuseppe Di Vagno In questi tempi di aspre discussioni, tra…
In un contesto, come è quello del Libano oggi, fatto di tensioni
manifeste e latenti, si intrecciano le vite dei profughi siriani che – dopo essere sfuggiti agli orrori della guerra – vivono in un limbo dal quale è difficilissimo emanciparsi. Alcuni di loro, grazie ai Corridoi umanitari, avranno la possibilità di iniziare un nuovo percorso di vita.
«Uscire dal pensiero unico neoliberale è l’unica uscita giusta dalla crisi europea». Questo il titolo del manifesto approvato a Buizingen, nelle Fiandre, a conclusione del IX Incontro europeo delle Cdb che si è svolto dal 19 al 21 settembre e ha visto al presenza di un centinaio di persone provenienti da Austria, Germania, Francia, Belgio (Fiandre e Vallonia), Svizzera, Italia e Spagna (Aragona, Andalusia, Paese Basco).
«Il Vangelo ci farà liberi» è il tema del nostro IX Inconto europeo delle Cdb. Sollecitati dalla questa verità, pensiamo che il neoliberismo e il pensiero unico, come forme moderne del capitalismo, sono all’origine dell’impoverimento e della morte di milioni di persone e dello stesso pianeta, precisamente nel giorno nel quale milioni di persone si mobilitano per ricordare ai governi la nostra responsabilità nel cambiamento del clima.
«L’attuale sistema economico è ingiusto e, nella sua radice, uccide», afferma papa Francesco. «Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare?» (salmo 11). «Non si opprimeranno gli uni gli altri» (Levitico, 25).
Il pensiero unico stabilito dal Sistema è responsabile di gran parte dei mali della gente. Nel 1995 Ignacio Ramonet lo definì come «…una visione sociale, una ideologia che si pretende esclusiva, naturale, non discutibile, e che sostiene – tra le altre – queste tesi: (segue all’interno)
Come sottolinea lo storico Tranfaglia, in questi ultimi decenni il cambiamento dei rapporti di forza tra capitale e lavoro ha prodotto riduzioni…