L’81% della galassia evangelical ha costantemente sostenuto il Presidente. A poco più di un anno dalle elezioni del 2024, però, la luna di miele tra The Donald e i suoi ferventi elettori cristiani sembra tramontata.
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La 38esima edizione del Kirchentag, che si è tenuta lo scorso giugno a Norimberga, è stata dedicata alla guerra e al clima, ma offre uno spunto di riflessione su come è cambiata la società rispetto alla
Chiesa che, dagli anni Cinquanta a oggi, ha registrato un’ondata di abbandono senza precedenti.
Lo scorso maggio il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, è stato nominato da papa Francesco nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. Nato a Roma nel 1955, nel 1973, quando era studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio e inizia a collaborare attivamente alle loro attività. Come si troverà la Chiesa cattolica italiana con un governo le cui le priorità – almeno a prima vista – non sembrano collimare esattamente con le proprie?
Di fronte alla caduta verticale del numero di fedeli, una delle strategie operate da alcune Chiese è quella di abbassare le esigenze e facilitare al massimo l’accesso. Oppure, con segno diametralmente opposto, ci sono Chiese che sostengono che, poiché il Cristianesimo è già minoritario, può essere socialmente significativo solo se si presenta con un alto profilo spirituale. Quale modello prevarrà?
La chiamata di papa Francesco a “camminare insieme”, partendo dal basso voleva essere un invito ai teologi a ripensare metodi e contenuti di un rinnovamento ormai urgente anche a prescindere dal sinodo. Ciononostante, la Chiesa cattolica continua a non dare prova di grande coraggio e si rileva un certo “pericolo dell’indietrismo”.
La chiamata di papa Francesco a “camminare insieme”, partendo dal basso voleva essere un invito ai teologi a ripensare metodi e contenuti di un rinnovamento ormai urgente anche a prescindere dal sinodo. Ciononostante, la Chiesa cattolica continua a non dare prova di grande coraggio e si rileva un certo “pericolo dell’indietrismo”.
Con questo romanzo/saggio Loris Taufer, partendo dalla sua esperienza di insegnante di filosofia e poi di dirigente scolastico cerca di mostrare, mediante il dialogo tra un adolescente e la figura onirica di un vecchio saggio, l’importanza decisiva della filosofia nell’educazione dei giovani.
Nel Novecento era in voga l’idea della tensione tra le concezioni greca e biblica del Tempo: la prima prevalentemente ciclica, la seconda lineare, protesa in avanti. Anche le grandi utopie moderne possono essere lette come versioni secolari della visione biblica del Tempo. Oggi, la critica postmoderna tende a vedere l’eredità biblica del Tempo lineare, che sfocia nella realizzazione piena dell’umano, come una pericolosa mistificazione. Quali sono, a tal proposito, le risposte dei cristiani e delle cristiane?
Le vicende della Chiesa armena, 1700 anni di passione e speranza
di Luigi Sandri. Redazione Confronti. Per capire la storia dell’Armenia – le sue tragedie, le sue speranze – è necessario conoscere non…
di Fulvio Ferrario. Professore di Teologia sistematica e decano della Facoltà valdese di teologia di Roma. La cultura critica, che ha nel…