di Michele Lipori. Redazione Confronti. “I can’t breathe” (non riesco a respirare), queste le ultime parole pronunciate da George Floyd – un afro-americano di…
detenuti
intervista a Mauro Palma (garante dei diritti dei detenuti, fondatore dell’associazione Antigone)
a cura di Stefania Sarallo
di Valter Vecellio
L’Europa riconosce all’Italia dei «significativi risultati» in materia di carceri, ma non è chiaro a cosa si riferisca, dato che la condizione dei nostri detenuti continua ad essere drammatica. Inoltre, il 17% delle quasi 60mila persone in carcere è ancora in attesa di giudizio: una diminuzione troppo lieve rispetto al dato di due anni fa.
Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha riconosciuto «i significativi risultati» ottenuti dall’Italia per quel che riguarda la situazione delle carceri. In cosa consistano questi «significativi risultati» lo si ignora, perché la situazione non è mutata rispetto a un anno fa. Attualmente un detenuto su cinque è in carcere senza aver subìto un processo, una condizione che riguarda ben 10.389 reclusi, il 17% dell’intera popolazione carceraria (59.683, secondo i dati aggiornati al 30 aprile scorso). Un fenomeno ci ricorda l’Associazione italiana dei giovani avvocati (Aiga), che ha elevati costi umani ed anche economici per il paese, visto che ogni giorno per la carcerazione preventiva l’Italia spende circa 1,3 milioni di euro.