Sonia Suyapa Pérez Escapini insegna Teologia latinoamericana e Teologia femminista presso l’Universidad Centroamericana José Simeón Cañas (Uca) di San Salvador. La sua storia è emblematica di un percorso di ricerca di un’“utopia possibile” influenzato dalla figura di monsignor Romero e di Jon Sobrino, teologo della liberazione.
El Salvador
In viaggio tra El Salvador e Guatemala, sulle tracce di Romero e Gerardi
di Gianni Novelli
Questa non è una cronaca né tanto meno un reportage di viaggio. È solo un appunto personale e soggettivo di alcuni incontri vissuti dal sottoscritto e dal suo compagno Tonio Dell’Olio in un viaggio dal 23 marzo al 1° aprile 2015 in El Salvador e in Guatemala. Più che di un viaggio si è trattato di un “pellegrinaggio” perché deciso e svolto sulla scia di alcuni “profeti e martiri” dei nostri tempi, amati e venerati. In Salvador: trentacinque anni fa, il 24 marzo 1980, veniva assassinato l’arcivescovo monsignor Oscar Arnulfo Romero. In Guatemala il 26 aprile 1998 veniva pure assassinato il vescovo Juan Gerardi, “martir por la paz”. La motivazione di questo andare alle fonti è stata la “beatificazione” di monsignor Romero decretata quest’anno dal Vaticano con la motivazione del “martirio per la fede”. Per noi era sempre stata valida la parola del vescovo brasiliano Pedro Casaldaliga, che subito dopo l’assassinio di mons. Romero aveva scritto una bellissima preghiera a “San Oscar Romero d’America”, affermando che “il popolo ti ha proclamato santo”. Il desiderio di verificare questa “canonizzazione popolare” ci ha spinto ad affrontare le fatiche e le incognite di questo lungo viaggio, del quale vogliamo fare partecipi almeno alcuni amici.