di Michele Lipori. Redazione Confronti. Solo nel 2021, sono quasi 2000 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel tentativo…
Fcei
In un contesto, come è quello del Libano oggi, fatto di tensioni
manifeste e latenti, si intrecciano le vite dei profughi siriani che – dopo essere sfuggiti agli orrori della guerra – vivono in un limbo dal quale è difficilissimo emanciparsi. Alcuni di loro, grazie ai Corridoi umanitari, avranno la possibilità di iniziare un nuovo percorso di vita.
Anniversario della Comunità di sant’Egidio: cinquantuno anni al fianco dei bisognosi
Si è svolta il 9 Febbraio a san Giovanni in Laterano la messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis per festeggiare l’anniversario della Comunità di sant’Egidio. Una chiesa gremita di persone di ogni cultura e di ogni età, unite dallo spirito di una comunità fondata cinquantuno anni fa da dei giovani romani, che si sono ritrovati insieme uniti dalla stessa fede e dalla stessa forza che li spinse a voler fare la differenza.
In fuga dalla guerra in Siria, e con un futuro in Italia
di Gaetano De Monte. Giornalista, Mediterrenean Hope – programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) Torino. Nazem…
(intervista a) Felipe Camargo (avvocato e attuale rappresentante dell’ufficio regionale per il sud Europa dell’Unhcr) Com’è cambiato, secondo la sua esperienza, il…
intervista a Luca Maria Negro (presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia)
a cura di Daniela Mazzarella
Da oltre un anno la Federazione delle chiese evangeliche in Italia è impegnata nel progetto pilota dei corridoi umanitari che ha come obiettivo principale quello di evitare ai profughi i viaggi con i “barconi della morte” nel Mediterraneo offrendo un’alternativa sicura e legale.
NEV, dall’offset alla newsletter: trasformazioni di un servizio stampa
di Luca Maria Negro (presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia)
tratto dal Nev
La nuova “newsletter” settimanale e il sito completamente rinnovato del Nev – Notizie evangeliche, il servizio stampa della Fcei.
di Luca Baratto (servizio stampa, radio e televisione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, curatore della trasmissione “Culto evangelico” di Radio Uno)
Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo si sono verificati tre eventi significativi per il rapporto tra le Chiese evangeliche italiane e la Chiesa cattolica romana. Vediamoli cronologicamente. Il 29 febbraio a Roma, gli esponenti delle Chiese che fanno riferimento alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), sono stati invitati dai responsabili dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Cei per discutere insieme di un convegno nazionale sul protestantesimo, che l’Unedi organizzerà il prossimo novembre a Trento, alla vigilia del Cinquecentenario della Riforma protestante. A molti dei partecipanti evangelici questo invito, sebbene in un contesto e con modalità diverse, ha ricordato i Convegni ecumenici nazionali organizzati in passato, anche con la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, e ormai dimenticati da anni.
di Daniela Mazzarella
Roma, 29 febbraio: in una sala del terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino si respira un’aria di felicità. Commozione e gioia hanno accolto 24 famiglie siriane con visto per motivi umanitari; 93 persone, di cui 41 bambini, hanno potuto lasciare il campo profughi libanese di Tel Abbas e raggiungere l’Italia con un regolare volo di linea.
Tutto questo è il frutto di mesi di lavoro e del progetto pilota dei corridoi umanitari promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola valdese, in accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno.
Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, che ha come principali obiettivi quello di evitare i drammatici e rischiosi viaggi con i barconi nel Mediterraneo, quello di impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre e quello di concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, anche famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano
di Luca Di Sciullo (Centro studi e ricerche Idos)
Grazie al primo corridoio umanitario promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Sant’Egidio, centinaia di profughi hanno trovato accoglienza nel nostro paese.
I volti, finalmente. Quelli di una giovane mamma siriana e della sua bambina bisognosa di cure, atterrate a Fiumicino lo scorso 4 febbraio grazie al primo “corridoio umanitario” promosso in Italia dalla Federazione delle Chiese evangeliche e dalla Comunità di Sant’Egidio, con il sostegno, tra l’altro, dell’Otto per mille della Chiesa valdese, riservato a mille profughi in condizioni di vulnerabilità che si trovino in stati limitrofi a quelli di guerra, persecuzione, morte.
I volti, finalmente. Una carne e un incarnato. Tratti umani in cui cercarsi e possibilmente ritrovarsi, riconoscersi. Distinguersi, anche. Prendere le distanze, perfino. Distanze umane, però. È davvero troppo poco, una moneta uguale smerciata ai suoi quattro angoli, per fare identità.
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