«Le origini di questa crisi sono legate a quello che è successo nel 2008 (mutui subprime, derivati e processo di finanziarizzazione dell’economia a livelli sempre più insostenibili), ma le cause vanno ricercate anche più indietro, nella costruzione dell’economia basata essenzialmente sul debito. Se poi si va a parlare con quei pochi industriali rimasti in Italia che ancora riescono a gestire delle piccole, medie o anche grandi aziende, ci rispondono tutti la stessa cosa: il problema è l’euro».
Nostra intervista a Loretta Napoleoni, esperta di terrorismo ed economia, consulente del think tank «Fundación Ideas» e socia di Oxfam Italia. Ha insegnato etica degli affari alla Judge Business School di Cambridge e conduce seminari in diverse università internazionali. Il suo ultimo libro si intitola «Democrazia vendesi» (Rizzoli, 2013).
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Seminario itinerante “Sulle frontiere della pace più difficile” in Israele e Territori palestinesi
Confronti propone il seminario itinerante “Sulle frontiere della pace più difficile” in Israele e Territori palestinesi: 27 dicembre 2013 – 5 gennaio 2014. Il seminario è rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire la situazione geo-politica di una terra contesa e la sua storia culturale e religiosa. Si attraverseranno le frontiere di due società per comprendere le cause del conflitto ma anche per ascoltare la voce di coloro che lavorano – su diversi piani – per gettare nuove basi per il dialogo e la pace. L’approfondimento geo-politico e socio-religioso verrà curato dal giornalista Luigi Sandri (già corrispondente dell’ANSA in Israele), mentre lo staff di Confronti si occuperà dei contatti con le organizzazioni locali, nonché degli aspetti logistici e organizzativi. Il seminario consisterà in visite a luoghi e incontri con esponenti della vita religiosa, politica e culturale, israeliani e palestinesi.
Il 19 ottobre a Velletri (Roma) è morto il pastore metodista Sergio Aquilante. Nato nel 1931 a Palombaro (in provincia di Chieti), Aquilante è stato una figura di spicco del metodismo italiano, svolgendo il suo ministero pastorale in varie regioni italiane e ricoprendo incarichi di responsabilità, tra i quali: presidente della Conferenza della Chiesa metodista d’Italia e poi (dopo l’integrazione del 1979 tra metodisti e valdesi) del Comitato permanente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia; membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e del Comitato esecutivo del Consiglio mondiale metodista; direttore del centro Ecumene (Velletri), del Centro sociale di Villa San Sebastiano (L’Aquila) e del centro diaconale La Noce (Palermo); presidente del Centro studi per il socialismo cristiano.
Come redazione di Confronti esprimiamo la nostra vicinanza al presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Massimo Aquilante, figlio di Sergio, e alla sua famiglia.
di Bruna Iacopino – Torniamo a occuparci delle carceri, tema di cui i media non parlano abbastanza, per fare il punto sugli ultimi sviluppi della situazione. Accanto ai tanti problemi (e in questo servizio parliamo anche di quelli meno conosciuti), vogliamo raccontare anche le esperienze positive e gli elementi di speranza.
Raccontare il carcere nel nostro paese non è impresa facile. Parlare di carcere significa ormai affrontare i nodi che da anni lo rendono problematico, e che hanno già comportato per l’Italia la condanna della Commissione europea dei diritti dell’uomo. Il sovraffollamento tiene banco, accanto ai suicidi e ai vari richiami istituzionali e non, affinché si trovino delle soluzioni a livello politico…
di Mostafa El Ayoubi – I jihadisti di Al Qaeda combattono non solo contro al-Assad, ma contro tutte le minoranze presenti in Siria: principalmente alawiti, curdi e cristiani. Questi ultimi sono considerati dagli islamisti dei «crociati» alleati di al-Assad (ma la Siria è considerata uno dei primi centri del cristianesimo; Antiochia di Siria fu la città dove i seguaci di Gesù assunsero il nome «cristiani») e stranamente non vengono difesi dai governi occidentali, che hanno come obiettivo principale la caduta del regime siriano.
Uno degli aspetti più peculiari della guerra contro la Siria è la preponderanza dei gruppi armati islamici. I jihadisti di Al Qaeda, in particolare Jabhat Al-Nusra, sono riusciti ad infiltrarsi in maniera capillare in tutto il paese. Con la loro convinzione di martirizzarsi «in nome di Allah», sono molto determinati a far fronte all’esercito governativo; più di quello che è riuscito a fare il suo rivale, l’Esercito libero siriano, costituitosi in Turchia per marciare su Damasco.