di Felice Mill Colorni
Non si tratta soltanto del Regno Unito, che forse è sul punto di non esserlo più. E non si tratta soltanto dell’Unione europea, che forse è destinata a non esserlo mai.
Felice Mill Colorni
di Felice Mill Colorni
Così com’è strutturata, l’Unione europea è un’aggregazione male assortita di Stati nazionali privi di reale sovranità. Allo stesso tempo, però, anche l’Europa nel suo assieme manca di sovranità, non dimostra la volontà di andare verso un vero federalismo europeo e continua così a contare poco sul piano internazionale.
C’è poco da fare. A livello statale non è più possibile nessuna forma di autodeterminazione democratica. O la politica europea si dota di strumenti di decisione democratica a livello europeo, o la democrazia non può più funzionare. Prima lo si capirà e meno disastrosi saranno gli effetti sull’idea stessa di democrazia. La sovranità nazionale non esiste più, e non è comunque più uno strumento adeguato alle sfide del nostro tempo. La lista Tsipras, qualunque cosa se ne pensasse, era parsa a molti portatrice di un’alternativa politica radicale alle politiche economiche prevalenti in tutta Europa.
di Felice Mill Colorni
Le elezioni europee non sono ancora mai state del tutto europee. Lo diventeranno se e quando eleggeremo il Parlamento con la stessa legge elettorale e voteremo per partiti europei, per formare un esecutivo europeo. Per ora sono le leggi statali a stabilire il sistema elettorale. Si eleggono, separatamente, e perfino in date parzialmente diverse, i deputati europei «spettanti» ai diversi Stati membri. E l’«esecutivo» europeo è ancora oggi nominato con una complessa procedura prevista dal trattato di Lisbona, che, se riconosce al Parlamento maggiori poteri di prima, non arriva al punto di richiedere che esista fra il Parlamento e la Commissione lo stesso rapporto di fiducia che è richiesto fra Parlamento e governo nelle democrazie dei paesi membri.
di Felice Mill Colorni – Quasi a tutti, anche a chi non apprezzava il Presidente Nipote, la sostituzione di Renzi a Letta è sembrata, se non altro per le modalità, un’inutile e gratuita manifestazione di brutalità e di incontinenza, spiegabile più con gli strumenti dell’analisi psicologica e caratteriale che con quelli dell’analisi politica. L’inizio non cessa di essere pessimo…
di Felice Mill Colorni – Per quanto ci si sforzi, resta davvero difficile riuscire a spiegare a uno straniero come sia possibile che Berlusconi sia al centro della vita politica italiana da quasi vent’anni, osannato e votato da milioni di persone, ancora in sella nonostante gli scandali e le condanne che in qualsiasi altro paese gli avrebbero fatto perdere totalmente di credibilità. Dobbiamo forse interrogarci su una possibile «diversità antropologica» del popolo italiano?
Invece di dedicarsi alla cancellazione di una legge elettorale da tutti deprecata, almeno a parole, si preferisce discutere di semipresidenzialismo alla francese come unico antidoto «decisionistico» all’immobilismo cronico del paese.
Il fatto che, vent’anni dopo Tangentopoli, corruzione e malaffare siano tornati «di attualità» ci induce al pessimismo non soltanto perché sappiamo tutti…
Dopo il diciottennio berlusconiano, l’Italia si trova sommersa dalle macerie: una classe politica screditata, travolta dagli scandali e incapace di indicare vie…
Crisi economica e crisi della democrazia si alimentano reciprocamente: l’aumento delle disuguaglianze, in cui il liberale Keynes avrebbe probabilmente visto la causa…
Stampa sotto controllo, più poteri all’esecutivo, Corte costituzionale depotenziata, meno diritti alle minoranze… quello che in Italia è il sogno del centrodestra,…
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