di Maurizio Landini – Sono tre milioni i disoccupati «ufficiali», cioè coloro che al momento non svolgono alcun lavoro ma sono in cerca di occupazione. A questa cifra, già di per sé preoccupante, vanno sommati altri tre milioni di cittadini, anch’essi senza lavoro, che – magari dopo anni di ricerche – hanno addirittura rinunciato alla speranza.
Come spiega a Confronti il segretario generale della Fiom-Cgil, «questo non è solo il risultato della grande crisi economica degli ultimi anni, ma soprattutto il prodotto delle ragioni che l’hanno determinata e l’esito di come è stata gestita».
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