di Michele Lipori – Si è svolta dal 20 al 30 ottobre la XXIII edizione del progetto Fiori di pace. Da oltre sessant’anni il conflitto israelo-palestinese condiziona pesantemente le scelte, la visione del mondo e la vita degli abitanti di quella zona mediorientale. Il programma – che dal 2004 ha portato in Italia oltre 150 giovani tra israeliani, palestinesi e arabo-israeliani, facendoli incontrare con coetanei italiani – si propone di creare presupposti per stimolare una riflessione sulla costruzione e la narrazione delle identità e, grazie anche agli occhi estranei degli italiani, sulle «ragioni dell’altro». In questa edizione il progetto ha coinvolto, oltre a Confronti, l’associazione Figli di Abramo e tre classi del liceo Augusto di Roma i cui studenti, coordinati dalle docenti Marilena Samà e Maria Paola Aloi, hanno partecipato (nel corso di due anni) a lezioni ed attività formative, nonché workshop e incontri istituzionali, che sono confluite nell’ospitalità dei ragazzi israeliani e arabo-israeliani a fine ottobre, quando tutti i partecipanti, dopo un periodo di conoscenza reciproca, si sono immersi in attività di approfondimento e riflessione psicologica, ma anche in attività ludico-ricreative e autogestite, al fine di creare un clima di condivisione autentica.
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Fiori di pace
L’associazione Figli di Abramo – Amici per la pace e la rivista Confronti, in collaborazione con il Liceo Ginnasio Augusto di Roma, invitano all’iniziativa Fiori di pace – Giovani in azione per lo sviluppo della pace – XXIII edizione Programma di incontro tra giovani adolescenti israeliani, arabo-israeliani, palestinesi e italiani per la promozione del dialogo e il confronto delle esperienze di vita personali, finalizzato alla conoscenza e alla comprensione del punto di vista dell’altro e all’individuazione di strategie non violente nella gestione di situazioni conflittuali.