di Luigi Sandri (redazione Confronti)
Francesco, un rivoluzionario? Per Marzano questo è un mito consolatorio, lontano dalla realtà. I cattolici “progressisti”, però, respingono con forza questa tesi. L’arduo confronto con i fatti.
di Luigi Sandri (redazione Confronti)
Francesco, un rivoluzionario? Per Marzano questo è un mito consolatorio, lontano dalla realtà. I cattolici “progressisti”, però, respingono con forza questa tesi. L’arduo confronto con i fatti.
di Patrizia Larese
Il Cile accoglie il papa nel suo viaggio in America Latina ma gli striscioni di “Bienvenido” hanno lasciato il posto alle numerose manifestazioni di protesta, destando non poche preoccupazioni. Negli ultimi giorni a Santiago del Cile e nei dintorni della capitale sono state danneggiate quattro parrocchie, gli attacchi non sono stati rivendicati ufficialmente.
di Patrizia Larese
Il 5 dicembre scorso papa Francesco ha ricevuto nella sua residenza di Santa Marta Taty Almeida, una delle Madri di Plaza de Mayo, Línea Fundadora, e Sergio Maldonado, fratello di Santiago Maldonado.
di Luigi Sandri (redazione Confronti)
Il giubileo della Riforma, avviato il 31 ottobre 2016 a Lund dal papa e dalla Federazione luterana mondiale e appena concluso, ha segnato importanti gesti di riconciliazione, a livello di vertici, tra cattolici e luterani.
di Cristina Zanazzo
Si è tenuto il 10 e 11 novembre in Vaticano il Simposio internazionale “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”, organizzato dal Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
dal nostro inviato al Cairo – Luigi Sandri
L’auspicio della pace nella regione, la denuncia del terrorismo, la proclamazione del diritto “intangibile” alla libertà religiosa, il rilancio del dialogo interreligioso con i musulmani e quello ecumenico con la Chiesa copta, l’attenzione ai migranti: questi i temi maggiori del pellegrinaggio al Cairo, il 28 e 29 aprile, di Bergoglio.
Testo integrale del discorso, tenuto sabato 5 novembre, nell’Aula Paolo VI, in occasione del Terzo incontro dei movimenti popolari. Vaticano, 5 novembre 2016.
di Vincenzo Vita
(pubblicato su “il manifesto” del 2/11/2016)
Par condicio luterana. Dopo l’incontro di Lund, in Svezia, tra il Papa di Roma Francesco e il presidente della Federazione luterana mondiale…
di Luigi Sandri
Sta facendo molto discutere l’annuncio di papa Francesco della costituzione di una commissione che studi la questione del diaconato femminile. Due pareri a confronto. Querido Francisco, la proposta che hai fatto, il 12 maggio, incontrando ottocento suore della Unione delle superiori generali, provenienti da tutto il mondo, e cioè di istituire una commissione per studiare la questione del diaconato femminile permanente, ha provocato quasi ovunque grande eco. Partiamo, intanto, dalla composizione della commissione: chi ne farà parte? Donne e uomini, immagino; ma scelte e scelti come? Tra chi si è già pubblicamente espresso/a a favore delle tesi più liberal sui ministeri femminili, o tra chi si è espresso/a contro? Ipotizziamo poi che il gruppo, dopo un certo tempo – un anno? due? tre? – infine si limitasse a consegnarti due contrapposti punti di vista (uno liberal e uno a favore di soli cambiamenti di facciata). Stallo completo! Al contrario, se poi arrivasse a proporti ipotesi che scuotono alla radice l’impianto patriarcale e maschilista della Chiesa romana, puoi star certo che i cardinali Leon, Carli, McTimothy, Camilli, Angeli, Von Joachim, e centinaia di vescovi, si ergerebbero per contestare quel responso, negandogli ogni autorità/autorevolezza.
di Brunetto Salvarani (teologo, saggista, direttore di Qol)
Lo scorso 12 maggio, parlando all’Unione Internazionale delle Superiore Generali, a una domanda sulla creazione di figure diaconali al femminile, papa Francesco ha risposto di voler costituire una commissione che studi la questione. Tanto è bastato per rilanciare non solo l’idea di ordinare delle donne in una Chiesa che, com’è noto, non le ammette a divenire presbitere, ma anche per rilanciare un dibattito sul loro ruolo complessivo: lo stesso Bergoglio, nell’occasione, ha ammesso che in ambito ecclesiale «è molto debole l’inserimento delle donne nei processi decisionali».
L’intervento è passato nell’opinione pubblica per il tema donne e diaconato: il che, ha evidenziato la presidentessa del Coordinamento teologhe italiane, Cristina Simonelli, mostra che i tanti rifiuti a discutere l’argomento nel mezzo secolo che ci separa dal Vaticano II non sono per nulla condivisi nella comunità ecclesiale. Non solo dalle donne, consacrate o no, ma anche da molti uomini.