della Redazione di Confronti
La notte del 13 aprile scorso Usa, Francia e Inghilterra hanno scagliato un’offensiva contro la Siria. l’accusa, non ancora provata, è che Assad abbia usato armi chimiche.
Francia
di Biagio de Giovanni
Le elezioni tedesche sono meno sorprendenti di quanto appaia. Merkel ha comunque vinto e ora, con Macron, l’egemonia tedesca vede l’importante contrappeso della Francia.
di Mostafa El Ayoubi
Divisa tra Al Sarraj, Haftar e altri ancora, la Libia si trova oggi in una condizione di totale sbandamento.
di Adriano Gizzi (redazione di Confronti)
Con il suo movimento La République en marche, il nuovo presidente francese spera di trionfare anche alle politiche di giugno. Alle urne anche gli elettori britannici: i conservatori sono favoriti, ma si allontana il sogno della premier May di annientare il Partito laburista.
di Adriano Gizzi (redazione di Confronti)
Dopo averlo appoggiato a malincuore, portandolo a trionfare nel ballottaggio, i partiti tradizionali francesi si preparano ora a rovinare la festa a Macron, impedendogli di ottenere la maggioranza parlamentare necessaria per governare. Ma il nuovo presidente della Repubblica ha dimostrato grande tenacia e non è escluso che riesca a vincere anche la difficile sfida delle elezioni politiche.
di Gabriele Mele (associazione culturale Futura Ancislink)
Dopo le elezioni olandesi del 15 marzo, altri importanti appuntamenti aspettano l’Unione europea: prima la Francia e poi, in autunno, la Germania.
di Roberto Bertoni (giornalista e scrittore)
Alla vigilia di un voto decisivo – il 23 aprile si terrà il primo turno delle elezioni presidenziali, con ballottaggio il 7 maggio – i cugini d’Oltralpe sono costretti a fare i conti con timori, divisioni, ansie e incertezze che nel nostro Paese conosciamo bene.
di Claudio Paravati
La strage di Parigi del 13 novembre ha fatto aumentare la diffidenza verso tutti i musulmani presenti in Europa, come se fossero tutti sostenitori dello Stato islamico. Pur non avendo alcuna responsabilità per le violenze, la comunità musulmana italiana ha voluto opportunamente dare un segnale che risultasse chiaro a tutta l’opinione pubblica allarmata dalla propaganda populista anti-islamica, scendendo in piazza il 21 novembre al grido di «Not in my name».
Beirut (12 novembre, 43 morti), Parigi (13 novembre, 129 morti, 300 feriti), Bamako, in Mali (20 novembre, 170 ostaggi, 22 morti): questo è il pesante bollettino di novembre del terrorismo del cosiddetto Stato islamico (l’Isis, il cui acronimo, in arabo, è Daesh) e dei movimenti a esso affiliati. Un’azione terribile di guerra «a pezzetti» perpetrata, con drammatica folle lucidità, da coloro che seguono una propria ideologia del terrore.
Il terrore. A dieci mesi da Charlie Hebdo, ancora una volta la Parigi di Rousseau e Voltaire è stata colpita. Questa volta però con una violenza ancor più impressionante: sei attacchi coordinati nel giro di 33 minuti, sparando sulla folla…
Jérôme Ruillier «Se ti chiami Mohamed» Il Sirente, 2015 160 pagine, 20 euro di Michele Lipori Se ti chiami Mohamed è…
di Claudio Paravati
«Licht aus – Luci spente» a Dresda, per spegnere i riflettori sulle migliaia di persone che marciano contro la presunta islamizzazione dell’Occidente. Per l’occasione il movimento Pegida (Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente) ha rispolverato il termine Abendland, per definire l’Occidente, al posto di Westen. Scelta terminologica tutt’altro che secondaria, dato che rimanda a quell’Europa pre-bellica, figlia del grande rinascimento teutonico, dei Goethe, Schiller, Kant sino a Spengler, autore del «Tramonto dell’Occidente» (Abendland per l’appunto). «Westen» è il nome invece del patto atlantico, della stagione di un blocco di mondo contro un altro, durante la Guerra Fredda. Abendland è la terra del tramonto (dove tramonta il sole), del chiaroscuro, del passaggio alla vecchiaia in vista, si sperava, di una rinascita. Hölderlin, il poeta, ricorda: «dove il pericolo cresce, cresce anche ciò che salva». Un mondo sepolto, richiamato da Pegida in parole chiave, slogan, motti, che di quel mondo ne fanno caricatura.
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